
Sembrerebbe che l’hack alla Banca centrale della Federazione Russa effettuato dal gruppo di hacktivisti Anonymous sia reale e dopo 48 ore, tali dati sono stati pubblicati su internet come era stato promesso.
Infatti, uno dei gruppi affiliati di Anonymous che utilizzano l’handle Twitter di @Thblckrbbtworld ha fatto trapelare 28 GB di dati della Banca centrale russa a sostegno dell’Ucraina.
La Banca centrale russa è responsabile della politica monetaria e della garanzia del funzionamento del sistema di pagamento nella Federazione Russa. La banca ha anche il compito di proteggere la stabilità della moneta nazionale, il rublo. Pertanto qualsiasi attacco alle sue reti potrebbe essere devastante per il Paese e la sua valuta.
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Il collettivo di hacktivisti anonimi aveva annunciato l’hacking della Banca centrale russa (alias Bank of Russia) qualche giorno fa, dicendo che i dati sarebbero stati pubblicati dopo 48 ore.
L’hack è stato condotto all’interno dell’operazione “OpRussia” per protestare contro l’attacco russo verso all’Ucraina.

Intanto Distributed Denial of Secrets (aka DDoSecrets ), un’organizzazione di informatori senza scopo di lucro, ha anche annunciato l’archiviazione di tutti i dati sul suo sito Web ufficiale poco fa.
Su Twitter, @YourAnonNews, uno dei maggiori rappresentanti dei social media del movimento Anonymous ha anche confermato che
“l’hacking della Banca centrale russa è confermato e sarà presto rilasciato tramite DDoSecrets”.

Vale la pena notare che il 23 marzo 2022 Anonymous aveva affermato di aver violato la Banca centrale russa e di aver rubato 35.000 file.
Il gruppo ha continuato affermando “Ora abbiamo i tuoi segreti economici, tremerai di paura, Putin”. Per verificare le loro affermazioni iniziali, il gruppo aveva anche twittato copie di documenti bancari in lingua russa.
I media occidentali riportano che sono presenti moltissime informazioni, compresi anni ed anni di documenti finanziari oltre che fatture, comunicazioni interne, documenti, note, estratti conto, nomi di azionisti di varie banche, licenze bancarie, nomi, indirizzi di clienti/clienti apparentemente di alto profilo, ecc.
Al contrario, i gruppi Telegram underground di hacker russi, come ad esempio Утечки информации invece affermano che all’interno dei dati sono presenti solo file PDF contenenti rapporti di revisione di 10 anni (e più vecchi) e prescrizione di banche russe.
Sempre lo stesso gruppo riporta che la seconda parte della perdita di dati, sia costituita da file Excel che sono disponibili gratuitamente sul sito ufficiale della Banca Centrale (ad esempio, cbr.ru/VFS/finmarkets/files/supervision/rorrfm.xlsx).
Come sempre occorre porre molta attenzione tra propaganda e realtà, e ne abbiamo parlato proprio ieri in relazione del presunto Hack degli ATM Ucraini, cosa che si è rilevata una notizia fake.
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