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Criptovalute sotto la Lente del G20: L’Inizio di una Nuova Era Regolamentare

Redazione RHC : 10 Settembre 2023 15:58

I leader delle 20 maggiori economie del mondo, riuniti nel G20, stanno promuovendo attivamente l’idea di uno standard internazionale per le criptovalute.

Il vertice di due giorni a Nuova Delhi ha annunciato la creazione di un gruppo che inizierà a facilitare lo scambio di informazioni tra i paesi a partire dal 2027. 

“Chiediamo la rapida attuazione del Crypto-Asset Reporting Standard (CARF) e degli emendamenti al Common Reporting Standard (CRS). Chiediamo al Forum globale sulla trasparenza fiscale e sullo scambio di informazioni di determinare un calendario appropriato e concordato per l’inizio del scambi da parte delle giurisdizioni pertinenti”, si legge nella dichiarazione, firmata dai leader del G20.

Questo quadro interesserà molti paesi, tra cui Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sud Africa, Corea del Sud, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti, così come l’Unione Europea. 

Si noti che due terzi della popolazione mondiale vivono nei paesi del G20.

Il Crypto Asset Reporting Standard è stato introdotto per la prima volta nell’ottobre 2022 dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Questo documento ha lo scopo di fornire alle autorità fiscali un maggiore controllo sulle transazioni crittografiche e sui loro partecipanti.

Secondo l’iniziativa proposta, i paesi si scambieranno automaticamente ogni anno informazioni sulle transazioni crittografiche. Questo vale per le transazioni su scambi di criptovalute non regolamentati e fornitori di portafogli di criptovaluta.

Il gruppo ha inoltre sostenuto le raccomandazioni del Consiglio per la stabilità finanziaria di “regolamentare, supervisionare e monitorare le attività nel campo delle criptovalute e delle stablecoin globali”. 

Queste raccomandazioni propongono di fissare le stablecoin a standard simili a quelli delle banche commerciali e di vietare qualsiasi attività che renda difficile l’identificazione dei partecipanti.

Redazione
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