Redazione RHC : 16 Giugno 2025 11:25
Due membri democratici del Congresso hanno chiesto una revisione completa del programma chiave Common Vulnerabilities and Exposures (CVE) del Government Accountability Office (GAO), citando l’interruzione dei finanziamenti federali e le potenziali minacce all’intero ecosistema di sicurezza informatica che sostiene il sistema.
I deputati Bennie Thompson e Zoe Lofgren hanno inviato una lettera al revisore generale Eugene Dodaro esprimendo preoccupazione per il fatto che il taglio dei finanziamenti potrebbe paralizzare il flusso di informazioni fondamentali sulle minacce informatiche, da cui dipendono sia il settore privato sia le agenzie governative.
Il finanziamento per il programma CVE è terminato nell’aprile 2025. La situazione è stata temporaneamente salvata dall’agenzia CISA, che ha stanziato fondi per 11 mesi. Tuttavia, la sostenibilità futura del programma rimane incerta. In questo contesto, i membri del Congresso hanno chiesto un’analisi dell’efficacia di tutte le iniziative governative a sostegno del CVE e del National Vulnerability Database (NVD).
PARTE LA PROMO ESTATE -40%
RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!
Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.
Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
La lettera si concentra in particolare sulla collaborazione tra diverse agenzie governative, tra cui il Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS) (che include il CISA), e sul ruolo del National Institute of Standards and Technology (NIST), responsabile della gestione dei database sulle vulnerabilità. Gli autori della lettera sottolineano che programmi come CVE sono un pilastro degli sforzi per ridurre i rischi informatici a livello globale. Senza tali sistemi per il rilevamento tempestivo e la diffusione di informazioni sulle vulnerabilità, aziende ed enti governativi sono vulnerabili agli attacchi.
Nel frattempo, anche la situazione alla CISA è tutt’altro che stabile. L’agenzia ha registrato licenziamenti, anche ai vertici. Diversi funzionari di alto rango hanno lasciato l’agenzia negli ultimi mesi. Queste perdite di personale coincidono con una crisi di bilancio: l’amministrazione di Donald Trump ha proposto tagli massicci ai finanziamenti dell’agenzia.
La situazione relativa agli eventi CVE non è solo una questione tecnica, ma un indicatore dell’atteggiamento dello Stato nei confronti della sicurezza informatica in generale.
Non solo le aziende IT, ma anche la protezione delle infrastrutture critiche del Paese dipendono dalla salvaguardia e dal funzionamento stabile di questo programma. Se controversie di bilancio e crisi di gestione continueranno a minacciarne l’esistenza, ciò potrebbe creare un vuoto pericoloso nel sistema globale di risposta alle vulnerabilità.
In questo clima di incertezza sul futuro del National Vulnerability Database (NVD) statunitense, l’Europa dovrebbe cogliere l’occasione per accelerare lo sviluppo e il rafforzamento del proprio sistema: l’EU Vulnerability Database (EUVD), promosso da ENISA. Attualmente, questa piattaforma in fase embrionale è più una dichiarazione d’intenti che una reale infrastruttura operativa, ancora lontana dall’efficienza, dalla diffusione e dalla maturità del database gestito dal NIST negli Stati Uniti. L’assenza di un’alternativa pienamente europea mette a rischio la capacità del continente di rispondere rapidamente alle minacce informatiche in caso di blackout o rallentamenti da parte del sistema americano.
Per una questione di sovranità tecnologica e sicurezza nazionale, è cruciale che l’Unione Europea investa risorse significative nel potenziamento dell’EUVD, rendendolo il punto di riferimento centrale per tutte le agenzie, CERT e aziende europee. Questo permetterebbe di ridurre la dipendenza strategica dagli Stati Uniti in un settore chiave come quello della gestione delle vulnerabilità, e garantirebbe una risposta più coordinata, resiliente e autonoma alle minacce cyber, soprattutto in uno scenario geopolitico sempre più instabile.
Sono state identificate diverse vulnerabilità nei prodotti Cisco Identity Services Engine (ISE) e Cisco ISE Passive Identity Connector (ISE-PIC) che potrebbero consentire a un utente malintenzion...
HackerHood, il team di hacker etici di Red Hot Cyber, ha realizzato qualcosa che raramente si vede fuori dalle conferenze più esclusive: un workshop live in cui viene mostrato, passo dopo passo, ...
Google ha rilasciato un aggiornamento di emergenza per il browser Chrome, eliminando sei vulnerabilità contemporaneamente, una delle quali è già attivamente sfruttata in attacchi reali....
L’operazione internazionale “Eastwood” rappresenta uno spartiacque nella lotta contro il cyberterrorismo. Per la prima volta, un’azione coordinata su scala mondiale ha infe...
Nell’ambito delle indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Roma e con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, la Polizia Postale ha portato a termine i...
Iscriviti alla newsletter settimanale di Red Hot Cyber per restare sempre aggiornato sulle ultime novità in cybersecurity e tecnologia digitale.
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006