Redazione RHC : 12 Settembre 2023 15:41
Una coalizione di organizzazioni ambientaliste, tecnologiche e anti-odio ha inviato una lettera al senatore Chuck Schumer (D-USA) chiedendo una legislazione per affrontare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul cambiamento climatico.
La lettera è stata firmata da più di 12 organizzazioni, tra cui Amazon Employees for Climate Justice, Greenpeace USA e Union of Concerned Scientists. La lettera afferma che le aziende dovrebbero essere tenute a divulgare informazioni sull’impatto ambientale dello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale ad alta intensità energetica. Propone inoltre di includere misure per prevenire la diffusione della disinformazione sui cambiamenti climatici utilizzando l’intelligenza artificiale.
La principale preoccupazione della coalizione sono i Large Language Models (LLM), come ChatGPT di OpenAI. Secondo i firmatari, il consumo energetico di tali modelli dovrebbe essere trasparente e attentamente verificato. Ciò consentirà sia ai consumatori che ai legislatori di comprendere meglio i compromessi associati all’uso di tali tecnologie.
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Un’analisi del 2022 ha rilevato che nel 2022 l’intelligenza artificiale ha rappresentato quasi il 15% del consumo energetico di Google in 3 anni, che equivale al consumo energetico annuale di tutte le case della città di Atlanta. La coalizione ritiene che le aziende dovrebbero rendicontare pubblicamente il consumo energetico e le emissioni di gas serra in tutte le fasi del ciclo di vita dei loro modelli di intelligenza artificiale, compresi anche gli impatti ambientali delle query di ricerca degli utenti.
La lettera sollevava anche preoccupazioni sul fatto che gli strumenti di intelligenza artificiale potrebbero intensificare le campagne di disinformazione. Uno studio pubblicato all’inizio di quest’anno ha rilevato che le persone tendono a fidarsi più dei tweet generati dal modello GPT-3 che degli articoli scientifici scritti da esseri umani.
La lettera si conclude chiedendo che le aziende e i loro dirigenti siano ritenuti responsabili dei danni causati dall’uso dell’intelligenza artificiale generativa, compresi i danni ambientali.
Il senatore Chuck Schumer ha già invitato i suoi colleghi al Congresso a sviluppare regole per regolamentare l’intelligenza artificiale e ha programmato diversi incontri sulla supervisione dell’intelligenza artificiale questa settimana, che includeranno leader delle principali aziende tecnologiche, tra cui Bill Gates (Microsoft), Mark Zuckerberg (Meta) e Sam Altman (OpenAI).
Ricordiamo che Microsoft Corporation ha consumato 6.399.415 metri cubi d’acqua nel 2022, ovvero il 30% in più rispetto al 2021. Ciò equivale all’acqua sufficiente a riempire più di 2.000 piscine olimpiche. Il motivo principale di questa crescita è stato l’aumento del numero di data center necessari per far funzionare i supercomputer basati sull’intelligenza artificiale. Questi computer si surriscaldano e richiedono grandi quantità di acqua per raffreddarli, soprattutto durante i caldi mesi estivi.
È interessante notare che Microsoft non è l’unica ad affrontare questo problema. Alla fine di luglio il consumo di acqua per Google è aumentato del 20% dal 2021 al 2022. Google ha affermato che sta lavorando attivamente per ridurre l’impatto del proprio consumo di acqua implementando “pratiche di raffreddamento rispettose dell’ambiente per i data center e strategie di gestione dell’acqua”.
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