
Redazione RHC : 19 Settembre 2025 11:32
Le autorità cinesi hanno ordinato alle più grandi aziende tecnologiche del Paese, tra cui Alibaba, ByteDance e Tencent, di interrompere l’acquisto di GPU Nvidia. L’ordinanza, emessa dall’autorità di regolamentazione statale per la sicurezza informatica ela Cyberspace Administration of China, si applica anche ai modelli RTX Pro 6000D, progettati specificamente per il mercato cinese. Alle aziende è stato ordinato non solo di sospendere i test di nuove soluzioni, ma anche di annullare gli ordini esistenti.
Ricordiamo che 2024, Nvidia ha generato circa 17,1 miliardi di dollari in ricavi dalla Cina, pari al 13% del fatturato totale dell’azienda, che ammontava a circa 130 miliardi di dollar
Questa mossa rientra nella più ampia politica di Pechino volta a ridurre la dipendenza dalla tecnologia straniera. Mentre in precedenza il divieto riguardava solo le restrizioni sull’uso di singoli modelli, come l’H20, ora si è esteso all’intera gamma Nvidia. Gli analisti affermano che la decisione dimostra una crescente fiducia nella capacità del governo cinese di sostituire i produttori americani.
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Il governo e i principali attori del mercato sottolineano che il Paese ha già i propri sviluppi. Huawei, Cambricon e diverse altre aziende stanno producendo attivamente processori che, secondo i loro sviluppatori, sono in grado di competere con i prodotti Nvidia. I media cinesi riportano che le prestazioni dei più recenti chip prodotti localmente sono “paragonabili” alle soluzioni Nvidia in una serie di ambiti, tra cui versioni speciali adattate alle restrizioni all’esportazione statunitensi.
La situazione è grave per Nvidia: il mercato cinese ha tradizionalmente generato una quota significativa del fatturato dell’azienda e ora rischia di perdere l’accesso ai maggiori clienti di intelligenza artificiale al mondo. In seguito alle prime notizie sulla decisione di Pechino, le azioni dell’azienda sono crollate significativamente.
Per i giganti IT cinesi, le conseguenze sono duplici. Da un lato, dovranno abbandonare soluzioni collaudate e ricostruire le proprie infrastrutture per accogliere nuovi chip nazionali non ancora completamente sviluppati. Dall’altro, la politica governativa sarà chiaramente accompagnata da sussidi e supporto, che accelereranno la transizione e stimoleranno la loro industria dei semiconduttori.
Gli esperti ritengono che le conseguenze a lungo termine di questa misura potrebbero essere gravi non solo per Nvidia, ma per l’intero settore dell’intelligenza artificiale a livello globale. La Cina potrebbe rapidamente espandere la propria capacità produttiva interna e creare un hub alternativo per lo sviluppo e la produzione di GPU, frammentando ulteriormente il mercato tecnologico globale.
Redazione
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