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GMX Hacked: restituiti il 90% dei fondi rubati dopo trattativa on-chain

Diego Bentivoglio : 15 Luglio 2025 09:04

GMX, uno dei principali protocolli DeFi per il trading con leva, è stato recentemente colpito da un attacco che ha portato alla sottrazione di circa 42 milioni di dollari. L’exploit ha sfruttato i meccanismi interni del protocollo legati allo slippage e alla gestione dei prezzi. Gli aggressori, invece di scomparire, hanno scelto di avviare una trattativa diretta con il team di GMX, accettando di restituire il 90% dei fondi in cambio del riconoscimento come white-hat e di una ricompensa pari al 10% dell’importo.

GMX è noto per offrire trading con leva, ovvero la possibilità per gli utenti di moltiplicare la propria esposizione di mercato rispetto al capitale effettivamente investito. L’accordo con gli hacker ha avuto un impatto immediato sul mercato. Il token GMX, crollato dopo l’incidente, ha recuperato rapidamente circa il 15% in seguito alla notizia del rimborso.

Il team di GMX ha trasmesso agli hacker un messaggio on-chain, offrendo una bounty del 10% in cambio della restituzione del resto. In cambio, nessuna azione legale sarebbe stata intrapresa. Gli autori dell’attacco hanno accettato, restituendo la stragrande maggioranza degli asset in poco tempo. Il denaro è rimasto on-chain, e non è stato convertito in fiat.

Nonostante l’esito apparentemente positivo, la dinamica dell’attacco resta ancora poco chiara. GMX non ha ancora fornito una spiegazione dettagliata sull’origine esatta dell’errore di logica sfruttato, lasciando aperti diversi interrogativi sullo stato della sicurezza del protocollo. L’incertezza potrebbe influenzare la fiducia degli utenti e degli investitori fino a quando non verranno rese pubbliche ulteriori informazioni tecniche e non sarà chiaro se le vulnerabilità sono state effettivamente risolte.


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Questo episodio rappresenta un caso esemplare di come nella DeFi gli exploit non derivano sempre da bug del codice, ma da debolezze nei modelli economici e nella logica operativa. Il fatto che gli aggressori abbiano accettato il dialogo e si siano mossi come white-hat non li esonera dal fatto di aver comunque sfruttato un sistema per generare profitto. Ma, allo stesso tempo, dimostra come i meccanismi di bounty e comunicazione on-chain possano diventare strumenti concreti per limitare i danni e gestire incidenti critici con pragmatismo.

Nel contesto attuale, dove gli attacchi alla DeFi sono sempre più frequenti, la trasparenza post-incident è fondamentale. GMX dovrà ora dimostrare di aver appreso la lezione, rafforzando non solo la propria sicurezza, ma anche la fiducia di chi sceglie ogni giorno di utilizzare i suoi servizi.

Diego Bentivoglio
Appassionato di hacking e cyber security, esperto in penetration testing, ho collaborato con realtà come Leonardo CAE AJT. AWS solution architect e nella top 100 hackers BMW 2024 su HackerOne, unisco competenze su infrastrutture e applicazioni web con una forte passione per la sicurezza.

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