Redazione RHC : 30 Dicembre 2023 08:43
Google è pronta a risolvere una causa collettiva intentata dagli utenti nel 2020. La causa era legata alla modalità di navigazione in incognito nel browser Chrome. I ricorrenti hanno accusato Google di continuare a “monitorare, raccogliere e analizzare i dati di navigazione web in tempo reale“.
William Byatt, residente in Florida, e Chasom Brown e Maria Nguyen, residenti in California, affermano che la società sta violando le leggi sulla privacy. Secondo i ricorrenti, i siti che utilizzavano Google Analytics o Ad Manager elaboravano le informazioni dei browser in modalità di navigazione in incognito, inclusi il contenuto della pagina web, i dati del dispositivo e gli indirizzi IP.
La causa afferma inoltre che Google associa ancora l’attività degli utenti ai loro profili reali.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"?
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti?
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Google inizialmente ha cercato di archiviare la causa, citando un avviso che appare quando si attiva la modalità di navigazione in incognito in Chrome. Il sistema presumibilmente avvisa gli utenti che la loro attività “potrebbe essere visibile sui siti web che visitano“.
Il giudice Yvonne Gonzalez Rogers in agosto ha respinto il tentativo di Google di ottenere una sentenza senza udienza, sottolineando che Google non aveva effettivamente informato nessuno che la raccolta di dati fosse in corso su tale scala.
“Google sostiene che i querelanti hanno acconsentito alla raccolta dei loro dati durante l’utilizzo della navigazione privata“, ha affermato il giudice Rogers. “Tuttavia, dato che l’azienda non ha informato direttamente gli utenti di ciò, la corte non può concludere che sia stato dato un consenso esplicito.”
Secondo l’avviso depositato il 26 dicembre, Google e i querelanti hanno raggiunto un compromesso che porrà fine al contenzioso. L’accordo sarà presentato al tribunale entro la fine di gennaio, con la decisione finale prevista entro la fine di febbraio.
Il 24 agosto 2025 ha segnato i 30 anni dal lancio di Windows 95, il primo sistema operativo consumer a 32 bit di Microsoft destinato al mercato di massa, che ha rivoluzionato in modo significativo il ...
All’inizio del 2025 un’organizzazione italiana si è trovata vittima di un’intrusione subdola. Nessun exploit clamoroso, nessun attacco da manuale. A spalancare la porta agli ...
Nella notte del 19 agosto l’infrastruttura informatica dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) è stata vittima di un grave attacco informatico che ha reso temporaneamente in...
APT36, noto anche come Transparent Tribe, ha intensificato una nuova campagna di spionaggio contro organizzazioni governative e di difesa in India. Il gruppo, legato al Pakistan, è attivo almeno ...
Nasce una nuova stella all’interno dell’ecosistema di Red Hot Cyber, un progetto pianificato da tempo che oggi vede finalmente la sua realizzazione. Si tratta di un laboratorio allȁ...