Redazione RHC : 9 Giugno 2022 08:01
Autore: Edoardo Bavaro
Data Pubblicazione: 02/06/2022
I dati degli italiani sempre di più al centro degli attacchi informatici. Perché non si prospetta un futuro roseo?
L’integrità della sicurezza informatica italiana, negli ultimi anni, è stata messa molto in discussione dai vari gruppi di cyber criminali mondiali.
![]() Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Secondo una statistica effettuata da Naquadria, tra il mese di gennaio e il mese di marzo 2022 si sarebbero verificati circa 650 cyber attacchi contro le infrastrutture del territorio italiano.
Gli attacchi più eclatanti si sono verificati nel corso del 2021, dove aziende del calibro di SIAE, San Carlo e le aziende sanitarie locali di varie regioni, sono rimaste vittime di ransomware: virus che bloccano l’accesso ai dati degli utenti fino al ricevimento di un riscatto.
In ambito aziendale, gli attacchi più comuni sono di tipo ransomware, mentre i singoli sono per lo più colpiti da attacchi di tipo phishing o smishing.
Diversamente da come si può pensare l’Italia non è l’obiettivo principale di questi attacchi, eccezion fatta solo per alcuni attacchi come quelli di tipo DDOS effettuati degli ultimi giorni da KillNet. In generale, i gruppi di cyber criminali, effettuano “scansioni” di vulnerabilità a livello mondiale, l’Italia altro non è che vittima della sua arretratezza in ambito di protezioni e gestione delle emergenze, non da meno gli italiani che dimostrano non curanza riguardo l’importanza dei propri dati personali, basti pensare che le password più comuni sono nomi di persone o di squadre di calcio.
L’Italia, nella maggior parte dei casi, adotta una politica di “riservatezza”. Per chiarire meglio questo concetto analizziamo il caso dell’attacco subito dalla regione Lazio nel 2021.
A fine Luglio 2021, la regione Lazio è stata vittima di un attacco di un ransomware. In primo luogo, nonostante gli evidenti disservizi, la regione non ha rilasciato nessuna informazione, in seguito le dichiarazioni rilasciate sono state poche ed inesatte.
La gestione comunicativa, lasciata in mano a persone con nessuna esperienza informatica, ha generato allarmismi sproporzionati rispetto all’attacco subito. Nelle prime dichiarazioni è stato affermato che si è trattato di un attacco terroristico, in realtà è stato un “semplice” attacco di tipo ransomware.
La gestione comunicativa, secondo molti esperti, è molto importante, soprattutto quando a pagarne le conseguenze non è una piccola cerchia ma una popolazione intera. La cattiva gestione dell’emergenza, l’inesattezza delle informazioni o addirittura la negazione di un attacco, rispecchiano l’arretratezza delle infrastrutture che ci dovrebbero difendere dagli attacchi.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è un pacchetto di interventi varato dall’Unione Europea, che, come primo punto, ha l’obiettivo di rafforzare le difese del Paese, per bloccare eventuali cyber attacchi.
La lotta contro i cyber crimini è inutile se oltre ad investire in nuove infrastrutture, non formiamo nuove persone adatte a svolgere ruoli di mantenimento, gestione e messa in sicurezza dei sistemi.
Alcune delle aziende private presenti sul territorio, provvedono da sole alla formazione dei propri dipendenti, ma senza un iter ufficiale da seguire, che ad ora non esiste, risulta difficile gestire emergenze o comunicazioni.
Consapevolezza e formazione sono le parole chiavi per un cambiamento. Cambiamento che dopo i recenti attacchi speriamo avvenga in un periodo di tempo ragionevole.
Il ricercatore di sicurezza Alessandro Sgreccia, membro del team HackerHood di Red Hot Cyber, ha segnalato a Zyxel due nuove vulnerabilità che interessano diversi dispositivi della famiglia ZLD (ATP ...
La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) e il Multi-State Information Sharing & Analysis Center (MS-ISAC) pubblicano questo avviso congiunto sulla sicurezza informatica (CSA) in ...
Un’importante interruzione dei servizi cloud di Amazon Web Services (AWS) ha causato problemi di connessione diffusi in tutto il mondo, coinvolgendo piattaforme di grande rilievo come Snapchat, Fort...
L’azienda cinese “Unitree Robotics” ha sfidato il primato della robotica statunitense con il lancio del suo umanoide H2 “Destiny Awakening”. L’umanoide unisce la forma umana a movimenti so...
Il 20 ottobre 2025 segna un anniversario importante per la storia dell’informatica: il processore Intel 80386, noto anche come i386, celebra il suo 40° compleanno. Ed è un compleanno importante! L...