I detenuti hackerano il carcere: pene ridotte, fondi trasferiti e visite non autorizzate
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I detenuti hackerano il carcere: pene ridotte, fondi trasferiti e visite non autorizzate

I detenuti hackerano il carcere: pene ridotte, fondi trasferiti e visite non autorizzate

Redazione RHC : 18 Ottobre 2025 11:56

Il sistema penitenziario rumeno si è trovato al centro di un importante scandalo digitale: i detenuti di Târgu Jiu hanno hackerato la piattaforma interna dell’ANP e, per diversi mesi, hanno gestito senza essere scoperti dati su pene detentive, trasferimenti di fondi e condizioni di detenzione. Si tratta del primo caso documentato di detenuti che hanno ottenuto l’accesso al sistema sicuro utilizzato per amministrare tutti gli istituti penitenziari del Paese.

L’incidente è iniziato a luglio, quando un criminale informatico condannato è stato temporaneamente ricoverato presso l’ospedale del carcere di Dej. Lì, ha memorizzato il login e la password di un dipendente con diritti amministrativi. Tornato alla sua struttura, ha utilizzato queste credenziali per accedere ai terminali connessi alla rete interna. Avendo ottenuto l’accesso completo al sistema IMSweb, il detenuto si è connesso quasi quotidianamente al sistema, per un totale di oltre 300 ore.

Secondo il sindacato del personale penitenziario, un gruppo di detenuti ha utilizzato credenziali rubate per alterare le pene detentive, trasferire fondi tra conti, registrare visite non autorizzate e persino interferire con le condizioni di detenzione. Almeno 15 persone hanno tratto vantaggio dalle azioni del principale autore. Uno di loro è riuscito a spendere circa 10.000 lei rumeni (2.300 dollari) utilizzando fondi falsi per acquistare beni online.


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Un’impiegata del dipartimento finanziario ha attirato l’attenzione sulle anomalie quando ha notato che i saldi dei conti di alcuni detenuti non diminuivano dopo gli acquisti. Ciò ha innescato un’indagine interna, che ha portato alla luce violazioni diffuse. Oltre ad alterare i dati personali, i detenuti hanno ottenuto l’accesso a foto e documenti relativi alla sicurezza. Inoltre, avevano intenzione di copiare l’intero sistema e venderlo sul mercato nero.

I funzionari dell’ANP hanno confermato l’attacco e hanno dichiarato di averlo prontamente segnalato alle autorità competenti. Tuttavia, l’amministrazione sostiene che l’incidente sia stato isolato. Il direttore dell’ANP, Geo Bogdan Burcu, ha riconosciuto che l’incidente è stato causato dalla negligenza del personale che ha consentito ai prigionieri l’accesso a terminali e tastiere. Ha inoltre osservato che a seguito dell’incidente sarebbero stati adottati provvedimenti disciplinari nei confronti di diversi membri del personale.

Sulla scia di questa situazione, sono emerse altre accuse contro Burcu, tra cui molestie e abuso di potere. Sebbene la dirigenza neghi tutte le accuse, queste non fanno che aumentare la tensione.

Ciò solleva interrogativi sulla sicurezza della piattaforma IMSweb stessa, implementata nel 2023 con finanziamenti UE. Secondo il sindacato, l’implementazione è stata affrettata per evitare di perdere i finanziamenti, senza procedure adeguate. Il sistema è attualmente sottoposto a verifica da parte dell’agenzia di sicurezza informatica competente e l’audit interno dell’ANP sta cercando vulnerabilità.

Gli esperti avvertono che simili attacchi informatici possono avere gravi conseguenze, che vanno da riduzioni incontrollate delle pene alla fuga di informazioni che compromettono la sicurezza nazionale.

L’incidente di Târgu Jiu è diventato un segnale allarmante della vulnerabilità delle infrastrutture digitali carcerarie e della necessità di urgenti riforme della sicurezza informatica.

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