
Redazione RHC : 20 Ottobre 2023 07:35
I profili del DNA della famiglia reale britannica sono stati violati da un hacker criminale che ha esposto i profili genetici a quattro milioni di persone.
Il malintenzionato ha rubato i profili genetici della società di test del DNA 23andMe e ha pubblicato i dati sul market underground BreachForums.
Il set di dati trapelati sembrerebbe includere i profili della famiglia reale britannica, dinastie come i Rothschild e i Rockefeller, nonché alcune delle “persone più ricche che vivono negli Stati Uniti e nell’Europa occidentale”.
Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)? Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente. Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
L’hacker afferma inoltre che i profili DNA dettagliati rubati includono indirizzi e-mail, fotografie, sesso, data di nascita e ascendenza genetica. La famiglia reale non ha ancora confermato la legittimità della violazione dei dati, ma sembrerebbe che la fuga di informazioni risulti reale.
Tieni presente che questa non è la prima fuga di dati sui clienti di 23andMe questo mese. In precedenza, un hacker con il soprannome di Golem aveva pubblicato sul forum degli hacker BreachForums i dati di 1 milione di ebrei ashkenaziti e di oltre 300mila persone di origine cinese.
La nuova fuga di notizie, pubblicata sullo stesso BreachForums, contiene 4.011.607 record di dati su persone provenienti dal Regno Unito e un file CSV aggiuntivo contenente dati su 139.172 persone in Germania.
“In questa lista potete vedere le persone più ricche che vivono negli Stati Uniti e in Europa occidentale”, hanno scritto gli hacker in un messaggio.
I giornalisti di TechCrunch hanno controllato alcuni dei nuovi dati dal Regno Unito e ne hanno confermato l’accuratezza. Hanno anche scoperto che alcuni dati dei clienti 23andMe venivano venduti già nell’agosto 2023 sul forum privato di hacker Hydra.
Questo quando i criminali hanno dichiarato di aver rubato circa 300 terabyte di informazioni all’azienda.
La Famiglia reale non ha ancora confermato la correttezza delle informazioni pubblicate.
Redazione
Il progetto Tor ha annunciato l’introduzione di un nuovo schema di crittografia, chiamato Counter Galois Onion (CGO), destinato a sostituire il precedente metodo Tor1 Relay. L’aggiornamento mira a...

L’attuale accelerazione normativa in materia di cybersicurezza non è un fenomeno isolato, ma il culmine di un percorso di maturazione del Diritto penale che ha dovuto confrontarsi con la dematerial...

Sempre più amministrazioni avviano simulazioni di campagne di phishing per misurare la capacità dei propri dipendenti di riconoscere i messaggi sospetti. Quando queste attività coinvolgono struttur...

I criminali informatici non hanno più bisogno di convincere ChatGPT o Claude Code a scrivere malware o script per il furto di dati. Esiste già un’intera classe di modelli linguistici specializzati...

Un gruppo di membri del Parlamento europeo hanno chiesto di abbandonare l’uso interno dei prodotti Microsoft e di passare a soluzioni europee. La loro iniziativa nasce dalle crescenti preoccupazioni...