Redazione RHC : 21 Aprile 2022 20:38
Il 20 aprile, in un’udienza presso la Westminster Magistrates Court è stato deciso che Julian Assange, in collegamento video dalla prigione di Belmarsh, verrà estradato negli Stati Uniti per affrontare 18 accuse, 17 delle quali per spionaggio statunitense.
L’arbitro finale sarà il Segretario del Ministero dell’Interno del Regno Unito, Priti Patel, la quale è improbabile che inverta la tendenza in quanto ha mostrato un entusiasmo fin troppo malsano per un’espansione dell’Official Secrets Act del Regno Unito, che prenderebbe di mira i divulgatori, attivisti ed editori secondari.
Se condannato, Assange rischia fino a 175 anni di carcere.
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“Abbiamo fiducia nell’indipendenza e nell’integrità del sistema giudiziario britannico”
ha detto giovedì il senatore australiano Simon Birmingham all’emittente nazionale ABC.
La moglie di Julian Assange invece ha parlando dopo l’udienza in tribunale di ieri riportando
“Il Regno Unito non ha alcun obbligo di estradare Julian Assange negli Stati Uniti, infatti è richiesto dai suoi obblighi internazionali fermare questa estradizione.. questo è un caso politico”
Ricordiamo che il direttore di WikiLeaks ha avuto un piccolo ictus durante la sua battaglia per evitare l’estradizione dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti, lo ha detto la sua fidanzata Stella Moris.
Moris, la madre dei due bambini di Assange, dice che è successo alla fine di ottobre, il primo giorno dell’appello del governo degli Stati Uniti contro una sentenza che ne bloccava l’allontanamento.
“Ha bisogno di essere liberato. Ora”, twittò molto tempo fa.
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