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L’università di Padova scopre un baco nella App Immuni.

Redazione RHC : 4 Novembre 2020 07:26

La app #Immuni per il tracciamento dei contatti da #Covid, come quelle promosse in Svizzera e Francia, è #vulnerabile agli #attacchi di tipo “relay” attraverso i quali i cittadini potrebbero ricevere un avviso errato, anche doloso, in merito a un contatto con un positivo al #Coronavirus.

A scoprirlo è stato il gruppo di ricerca “#Security and #Privacy Research Group” (#Spritz) dell’#Università di #Padova, coordinato dal docente Mauro Conti assieme ai collaboratori Eleonora #Losiouk e Marco #Casagrande.

«Attraverso questi attacchi – afferma Conti – i cittadini potrebbero ricevere un avviso errato o volutamente falso. Conseguenze di questo attacco potrebbero essere forzare qualcuno alla quarantena; avere una scusa per stare in quarantena; sovraccaricare significativamente il Sistema sanitario nazionale attraverso la richiesta di tamponi ‘inutili’».

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Per prevenire questi attacchi, il gruppo ‘Spritz’ ha proposto una soluzione e sviluppato il prototipo di una app, dal nome “#ImmuniGuard” che previene gli attacchi #relay, garantendo lo stesso livello di privacy di Immuni, da utilizzare insieme a essa per renderla più sicura.

Il progetto, con paper e video dimostrativo, si trova nel sito del gruppo di ricerca

#redhotcyber #cybersecurity #hacking #scuola24

spritz.math.unipd.it/projects/immuniguard

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