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La Sicurezza Fisica: Il Primo Scudo contro gli Attacchi Informatici (3 di 12)

La Sicurezza Fisica: Il Primo Scudo contro gli Attacchi Informatici (3 di 12)

Francesco Adriani : 18 Settembre 2024 07:53

Spoiler: Anche una finestra aperta può costarti caro!

Quando pensiamo alla cybersecurity, spesso immaginiamo firewall, antivirus e software sofisticati. Ma la sicurezza informatica inizia da qualcosa di molto più semplice: la sicurezza fisica. Che senso ha avere la miglior crittografia al mondo, se poi lasciamo la porta aperta? Una piccola svista, come dimenticare una chiavetta USB al bar, potrebbe aprire la strada a disastri che nemmeno gli hacker più esperti riuscirebbero a scatenare da remoto.

Qualche Esempio di “Epic Fail” nella Sicurezza Fisica

  • Un impiegato lascia una chiavetta USB sul tavolo di un bar. Torna dopo qualche ora e… sorpresa! La chiavetta, con centinaia di numeri di sicurezza sociale, è sparita.
  • Un altro impiegato decide di buttare vecchi registri bancari aziendali nel bidone della spazzatura. Purtroppo, non solo i rifiuti vengono riciclati… anche i dati!
  • Un ladro si introduce in un ufficio attraverso una finestra lasciata aperta e porta via file e computer. Un furto, due danni: quello economico e quello dei dati sensibili rubati.

Come Proteggere i Tuoi Dispositivi e Documenti Cartacei

Vediamo ora alcune pratiche di base per evitare che informazioni sensibili finiscano nelle mani sbagliate:

1. Conservare in Sicurezza


Cve Enrichment Redhotcyber

CVE Enrichment
Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.

Cosa trovi nel servizio:
✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor.
✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV).
✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia.
✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.


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Non si tratta di nascondere i documenti sotto il letto, ma di metterli in un armadio chiuso a chiave o in una stanza sicura. Sia i file cartacei che i dispositivi elettronici che contengono dati sensibili vanno protetti con cura.

2. Limitare l’Accesso

Solo chi ne ha davvero bisogno dovrebbe poter accedere a dati sensibili. Basta un occhio indiscreto per trasformare una semplice curiosità in un disastro.

3. Nascondi le notifiche a telefono sbloccato

Guida per Android

Le notifiche sul telefono non devono essere visibili quando lo schermo è bloccato. Se qualcuno ti ruba il telefono, rendigli la vita difficile. Se la memoria del dispositivo è crittografata e le notifiche sono nascoste sul blocco schermo, eventuali codici MFA (Multi-Factor Authentication) non saranno visibili a un malintenzionato che potrebbe conoscere la tua password (che magari è già finita nel darkweb… o è scritta su un post-it attaccato al monitor del computer!).

4. Non appiccicare mai post-it con le password!

Non lasciare mai post-it con le password attaccati al computer, specialmente se incustodito. Un malintenzionato potrebbe fingersi il tecnico della stampante o della macchinetta del caffè e aggirarsi furtivamente nel tuo ufficio, e conoscere le tua password da sfruttare da remoto.

5. Invio di Promemoria ai Dipendenti

Le persone dimenticano. Ricorda ai tuoi dipendenti di chiudere a chiave i file cartacei, scollegarsi dalle reti quando non lavorano, e mai, mai, mai lasciare incustoditi dispositivi che contengono dati sensibili.

6. Mantenere un Inventario

Tieni traccia di tutti i dispositivi che raccolgono informazioni dei clienti. Mantieni solo i dati necessari e sii sicuro di sapere chi ha accesso a cosa.

Come Proteggere i Dati nei Dispositivi

Se ti rubano un laptop o perdi uno smartphone, il danno è grande, ma non deve essere irreparabile. Ecco come ridurre i rischi:

1. Password Complesse: Niente “1234” o “password”

Richiedi password lunghe, complesse e uniche per ogni dispositivo. Hai una memoria pessima? Considera l’uso di un password manager.

2. Autenticazione Multi-fattore: Più è Meglio

Aggiungi un livello extra di sicurezza richiedendo una seconda forma di verifica, come un codice temporaneo inviato allo smartphone. Un po’ di sforzo in più per te, ma tanto mal di testa in meno per gli hacker.

3. Limita i Tentativi di Accesso

Imposta un numero limitato di tentativi di login falliti. Così, anche se qualcuno tenta di indovinare la tua password, non potrà farlo all’infinito.

4. Crittografia: La Magia dei Dati

Cripta i dispositivi portatili e i supporti rimovibili, come le chiavette USB. Crittografa anche i dati sensibili che invii a terzi, come il tuo commercialista o il servizio di spedizione. Questo farà sembrare i tuoi file come una lingua aliena agli occhi dei malintenzionati.

Formazione e Pratiche di Sicurezza

Non è sufficiente mettere in atto queste misure: i tuoi dipendenti devono essere formati e ricordati costantemente dell’importanza della sicurezza fisica.

1. Distruggi i Documenti Sensibili

Non basta buttarli via. Distruggi qualsiasi documento con informazioni sensibili prima di liberartene. Lo stesso vale per i dispositivi: usa software dedicati per cancellare i dati prima di donarli o buttarli.

2. Mantieni la Sicurezza Ovunque

Sia in ufficio, a casa o in viaggio per lavoro, le pratiche di sicurezza non vanno in vacanza. Un dispositivo rubato è ugualmente pericoloso, ovunque tu sia.

3. Pianifica le Risposte

Ogni dipendente deve sapere cosa fare se un dispositivo o un documento viene perso o rubato. Pianifica chi informare e quali passi seguire per ridurre i danni. Trovi risorse utili in tal senso, come la guida “Data Breach Response” dell’FTC, su FTC.gov/DataBreach.

Immagine del sitoFrancesco Adriani
Ingegnere informatico con oltre dieci anni di esperienza nell'automazione industriale e nella sicurezza informatica. Consulente informatico e insegnante della scuola secondaria statale, dove forma le future generazioni di professionisti digitali. Collabora con Red Hot Cyber come divulgatore, condividendo la sua conoscenza su sicurezza informatica, automazione e IoT. ComptiaSec+. Profilo Linkedin dell'Autore

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