La storia del primo keylogger: come è nato il controllo occulto della tua tastiera
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Banner Ransomfeed 970x120 1
Crowdstrike 320×100
La storia del primo keylogger: come è nato il controllo occulto della tua tastiera

La storia del primo keylogger: come è nato il controllo occulto della tua tastiera

Redazione RHC : 17 Ottobre 2021 19:52

Tutti conosciamo Bruce Schneier, celebre esperto di crittografia e di sicurezza informatica, membro del consiglio di amministrazione dell’International Association for Cryptological Research e famoso oratore, che disse la celebre frase alla conferenza RSA di qualche anno fa: “il modello di business di internet è la sorveglianza”.

Ma il 12 Ottobre del 2015, Bruce Schneier, rivelò questa interessante storia che oggi vi vogliamo raccontare, ovvero la storia del primo keylogger.

Il primo keylogger della storia

Il primo keylogger della storia, apparve durante la Guerra Fredda, negli anni 70, quando gli ufficiali dell’intelligence sovietica spiavano i diplomatici americani sfruttando un bug presente all’interno delle macchine da scrivere IBM Selectric.


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Gli impianti elettromeccanici erano a dir poco una meraviglia ingegneristica per quell’epoca. La serie di circuiti altamente miniaturizzata era inserita in una barra di metallo che correva per tutta la lunghezza della macchina da scrivere, rendendoli invisibili ad occhio nudo.

L’impianto, che poteva essere visto solo utilizzando apparecchiature a raggi X, registrava la posizione precisa della pallina che le macchine da scrivere Selectric usavano per imprimere un carattere sulla carta.

Il bug sfruttato nelle IBM Selectric

Il principio dell’exploit sfruttato, riguardava il funzionamento della testina di scrittura delle macchine da scrivere della IBM.

Quando si scriveva, la testina girava in una determinata direzione. Questa era unica per ogni carattere digitato della tastiera. Il keylogger non faceva altro che registrare l’energia del campo magnetico creato per far muovere il carrello e lo convertiva in un segnale digitale.

Ogni segnale ricevuto veniva memorizzato sotto forma di un simbolo a 4 bit. Infatti, il dispositivo era in grado di salvare fino a 8 simboli, dopodiché li trasmetteva alle spie sovietiche.

Le conclusioni della NSA

Gli impianti sovietici sono stati scoperti attraverso l’attenta analisi di oltre 10 tonnellate di attrezzature sequestrate alle ambasciate e ai consolati statunitensi e rispedite negli Stati Uniti. Gli impianti sono stati infine trovati all’interno di 16 macchine da scrivere utilizzate tra il 1976 e il 1984 presso l’ambasciata degli Stati Uniti a Mosca e il consolato degli Stati Uniti a Leningrado.

I bug sono stati rilevati a seguito di un alleato degli Stati Uniti, la cui ambasciata era stata oggetto di un’operazione di intercettazione simile.

“Nonostante le ambiguità nel sapere quali caratteri erano stati digitati, l’attacco alla macchina da scrivere contro gli Stati Uniti è stato una fonte di informazioni redditizia per i sovietici”

ha concluso un documento della NSA, che è stato de-classificato diversi anni fa.

“È stato difficile quantificare il danno agli Stati Uniti da questo sfruttamento perché è andato avanti per tantissimo tempo”.

Il documento della NSA è stato pubblicato nel 2012.

Le prime segnalazioni

Quando l’impianto è stato segnalato per la prima volta, un esperto di microspie citato nella rivista Discover ha ipotizzato che funzionasse misurando minuscole differenze nel tempo impiegato per l’imprinting di ciascun carattere.

Questa teoria si basava sull’osservazione che il tempo impiegato dalla sfera Selectric per completare una rotazione era diverso per ciascun carattere.

Un dispositivo di ascolto a bassa tecnologia installato nella stanza trasmetteva quindi queste informazioni ad un computer sovietico che ricostruiva quanto digitato.

I dispositivi potevano essere disattivati ​​per evitare il rilevamento quando i sovietici sapevano che le squadre di ispezione erano nelle immediate vicinanze. I dispositivi più recenti gestiti dagli Stati Uniti avrebbero potuto avere la capacità di rilevare gli impianti, ma anche in quel caso sarebbe stato necessario una grande fortuna, poiché la macchina da scrivere infetta dovevano essere accese, oltre al fatto che l’analizzatore sarebbe dovuto essere sintonizzato sulla giusta frequenza.

Per ridurre questo rischio, le spie sovietiche hanno progettato deliberatamente i dispositivi per utilizzare la stessa banda di frequenza delle stazioni televisive locali.

Conclusioni

Il primo keylogger della storia, è stato inventato dai Russi per spiare gli Americani nella guerra fredda e da li in poi, questo tipo di malware prese sempre più piede nel dominio digitale, oggi utilizzato in moltissimi attacchi informatici e frodi di diverso ordine e grado.

Questa storia, fa comprendere che la Russia, da sempre ha avuto attenzione nello sfruttare la tecnologia per i propri scopi e forse anche per questo risulta oggi così avanti come capacità nella guerriglia cyber.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Agenzie USA colpite da impiegati infedeli muniti di AI. 96 database governativi cancellati
Di Redazione RHC - 08/12/2025

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato i fratelli gemelli Muneeb e Sohaib Akhter di aver cancellato 96 database contenenti informazioni sensibili, tra cui verbali di indagini e doc...

Immagine del sito
A tutta sorveglianza: Predator torna più potente che mai grazie a nuove vulnerabilità zero-day
Di Redazione RHC - 08/12/2025

Malgrado le difficoltà geopolitiche significative, il settore degli spyware mercenari resta una minaccia adattabile e persistente; in questo contesto, il noto fornitore Intellexa prosegue l’espansi...

Immagine del sito
Educazione digitale dei bambini: il grande ritardo di adulti e scuola
Di Inva Malaj - 08/12/2025

Secondo Eurostat nel 2023 solo il 55% dei cittadini dell’Unione Europea tra i 16 e i 74 anni possedeva competenze digitali almeno di base, con forti differenze tra paesi: si va da valori intorno all...

Immagine del sito
L’interruzione di Cloudflare del 5 dicembre 2025 dovuta alle patch su React Server. L’analisi tecnica
Di Redazione RHC - 07/12/2025

Cloudflare ha registrato un’interruzione significativa nella mattina del 5 dicembre 2025, quando alle 08:47 UTC una parte della propria infrastruttura ha iniziato a generare errori interni. L’inci...

Immagine del sito
GlobalProtect di Palo Alto Networks è sotto scansioni Attive. Abilitate la MFA!
Di Redazione RHC - 07/12/2025

Una campagna sempre più aggressiva, che punta direttamente alle infrastrutture di accesso remoto, ha spinto gli autori delle minacce a tentare di sfruttare attivamente le vulnerabilità dei portali V...