
L’emittente statale russa Rossiya 24, che ha trasmesso uno spettacolo nel quale ha preso parte il presidente della Federazione Russa, ha dichiarato che il 30 giugno la teleconferenza in diretta condotta dal presidente russo Vladimir Putin è stata oggetto di un “potente” attacco informatico.
L’evento “Putin Online Live” è stato avviato dal 2001. Ogni anno, prima della trasmissione in diretta, il Centro informazioni del presidente raccoglie domande dal popolo russo tramite caselle di posta, siti Web, TV e software di varia natura. Il Presidente ha risposto sul posto ad alcune di queste domande e ha accettato il collegamento in diretta.
La trasmissione in diretta di quest’anno si è tenuta puntuale alle 17:00 del 30 giugno.
Tuttavia, quando Putin ha risposto alle domande del popolo russo, attacchi DDoS su larga scala hanno causato ripetuti problemi di comunicazione, in particolare quelli provenienti da aree remote.
Rossiya 24 ha dovuto dire a Putin durante la diretta:
“Il nostro sistema digitale sta ora affrontando un potente attacco DDoS.”
Sebbene Putin abbia espresso sorpresa per questo, ha comunque risposto in tono scherzoso:
“Stai scherzando? Davvero?”
ha detto Putin e ha aggiunto:
“Si scopre che abbiamo hacker a Kuzbass (una zona remota della Russia).”
Attualmente, Rostelecom, il più grande fornitore di telecomunicazioni della Russia, ha confermato l’attacco e ha affermato che sta adottando misure per “fermare queste attività illegali”.
Al momento della pubblicazione di questo articolo, la vera identità dell’autore dell’attaccoè ancora ignota, ma è sicuro che la sicurezza informatica è diventata un tema importante del vertice Russia-USA.
La sicurezza informatica è stato uno dei temi principali all’ordine del giorno tra Putin e il presidente degli Stati Uniti Biden all’inizio di giugno.
Ad aprile, l’amministrazione Biden ha imposto sanzioni a diverse società tecnologiche russe per l’attacco informatico SolarWinds. Inoltre, gli Stati Uniti hanno anche accusato la Russia di interferire nelle sue elezioni, ritenendo che l’SVR (Russian Foreign Intelligence Service) e i relativi hacker abbiano attaccato le elezioni statunitensi.
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