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La tua VPN è un Trojan! Ecco le 17 app gratuite Made in Cina che ti spiano mentre Google ed Apple ingrassano

Redazione RHC : 14 Giugno 2025 16:46

“Se non paghi per il servizio, il prodotto sei tu. Vale per i social network, ma anche per le VPN gratuite: i tuoi dati, la tua privacy, sono spesso il vero prezzo da pagare.

I ricercatori del Tech Transparency Project hanno segnalato che almeno 17 app VPN gratuite con presunti legami con la Cina sono ancora disponibili nelle versioni statunitensi degli store di Apple e Google e le grandi aziende tecnologiche riescono a guadagnare da queste app nonostante i rischi per la privacy degli utenti.

La prima indagine di TTP è apparsa ad aprile, rivelando che i dati di milioni di utenti provenienti da oltre due dozzine di servizi VPN potrebbero essere stati trasferiti in Cina a loro insaputa. Cinque di queste app erano presumibilmente collegate a Qihoo 360, con sede a Shanghai, precedentemente sanzionata dagli Stati Uniti per i suoi possibili legami con l’esercito cinese.


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    Sei settimane dopo, un rapporto aggiornato di TTP mostra che la maggior parte di queste app è ancora disponibile nelle versioni statunitensi dell’App Store e di Google Play. I ricercatori hanno anche trovato segnali che Apple e Google potrebbero trarre profitto da questi servizi. Secondo i loro dati, più di venti delle prime 100 VPN gratuite nell’App Store statunitense hanno legami nascosti con la Cina.

    Le app collegate a Qihoo 360 includono Turbo VPN, VPN Proxy Master, Thunder VPN, Snap VPN e Signal Secure VPN. Alcune di queste rimangono presenti sull’Apple Store nonostante la segnalazione iniziale. Altri servizi nell’elenco includono X-VPN, Ostrich VPN, VPNIFY, VPN Proxy OvpnSpider, WireVPN, Now VPN, Speedy Quark VPN, AppVPN, HulaVPN e Pearl VPN.

    La situazione è simile sulla piattaforma Google Play. Le stesse quattro app di Qihoo 360 sono disponibili negli Stati Uniti, insieme ad altri sette servizi VPN di origine cinese. I nuovi audit TTP hanno anche rilevato che molte di queste app offrono acquisti in-app, il che significa che Apple e Google potrebbero ricevere una percentuale sui pagamenti degli utenti per abbonamenti e funzionalità aggiuntive.

    Inoltre, alcune applicazioni contengono pubblicità, che diventa anche una ulteriore fonte di guadagno. A titolo di esempio, i ricercatori hanno citato uno screenshot della pagina di Turbo VPN su Google Play dell’8 maggio 2025, in cui è visibile una nota relativa alla presenza di contenuti pubblicitari.

    Apple ha affermato in un commento di avere requisiti rigorosi per gli sviluppatori VPN e di non consentire il trasferimento dei dati degli utenti a terze parti. Tuttavia, la geografia di origine dello sviluppatore non influisce sulla disponibilità delle applicazioni nello store. Al momento della pubblicazione, non c’era alcuna risposta da parte di Google.

    I ricercatori hanno confermato che le stesse app VPN sono disponibili negli store del Regno Unito, il che significa che il problema potrebbe riguardare anche gli utenti di altri Paesi.

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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