Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

Le hacker girl più famose di sempre: Kimberley Vanvaeck chiamata Gigabyte.

Redazione RHC : 12 Novembre 2021 15:36

Gigabyte, è lo pseudonimo di Kimberley Vanvaeck, un’hacker belga nota per aver scritto moltissimi malware di fascia alta, oltre che per una lunga controversia con la società di sicurezza Sophos.

Gigabyte, quando aveva appena 18 anni e frequentava l’ultimo anno di liceo, è esplosa sui titoli di molti giornali scrivendo il malware Sharpei, il primo che prendeva di mira il Framwork Microsoft . NET.

L’infanzia


Distribuisci i nostri corsi di formazione diventando un nostro Affiliato

Se sei un influencer, gestisci una community, un blog, un profilo social o semplicemente hai tanta voglia di diffondere cultura digitale e cybersecurity, questo è il momento perfetto per collaborare con RHC Academy. Unisciti al nostro Affiliate Program: potrai promuovere i nostri corsi online e guadagnare provvigioni ad ogni corso venduto. Fai parte del cambiamento. Diffondi conoscenza, costruisci fiducia, genera valore.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Kimberly Vanvaeck è nata a Mechelen, in Belgio, nel 1984, una città a pochi chilometri a nord di Bruxelles. Iniziò a programmare giovanissima. A 6 anni già usava e programmava il suo “Commodore 64”, prestato da un parente.

Ha iniziato a programmare virus all’età di 14 anni all’interno del team “Metaphase VX” e poi “Coderz”, sempre come hobby. L’insegnante di informatica della scuola dove ha studiato rimase davvero stupito delle capacità di programmazione di Kimberly. E sebbene non condividesse questa sua passione, avevano una buona amicizia.

Aveva 17 anni nel 2001 quando la Microsoft iniziò i primi rilasci del sul Framework .NET, e quindi Kimberly, attratta dall’innovazione tecnologica, iniziò a scrivere Sharpei, il primo virus informatico scritto in codice “C#”, per il Microsoft .NET Framework.

È sempre stata una brava studentessa e anche molto attiva nel mondo accademico fuori dall’aula, partecipando a gruppi di studenti. Ha studiato informatica applicata. Al termine degli studi secondari si è recata ad Hanoi, in Vietnam, presso la Hanoi University of Technology per partecipare a un progetto di ingegneria sul traffico dati multistrato che di fatto le è servito per la sua tesi.

Si è laureata in ingegneria industriale presso la Electronics-ICT e attualmente lavora dove ha studiato, alla Erasmushogeschool Bruxelles come consulente IT.

È appassionata di kickboxing, danza e ama gli animali (soprattutto i cavalli). Gli piace la Trance e la musica House. Gigabyte non gioca ai videogiochi e il suo linguaggio di programmazione preferito è il C++.

In cosa consisteva Sharpei

Sharpei era composto da tre diverse parti scritte in tre diversi linguaggi di programmazione.

La parte binaria è un semplice dropper che verifica la presenza dell’ambiente .NET sulla macchina. All’avvio, prima copia se stesso in “C:\MS02-010.exe”, quindi rilascia la parte del mass-mailer scritto in Visual Basic Script in un file chiamato “Sharp.vbs”.

Il componente .NET viene rilasciato nella directory di Windows come “cs.exe”. Se l’ambiente .NET è disponibile, il dropper avvia il componente .NET.

All’avvio, il componente .NET rilascia prima un piccolo file Visual Basic Script nella directory di avvio dell’utente. Lo script visualizza il seguente messaggio al successivo accesso

Il virus a questo punto infetta tutti i file EXE nella directory di sistema e in altre tre directory selezionate. Il codice del virus viene anteposto al file host. Quando il file infetto viene avviato, cerca prima di infettare altri file, quindi scrive il programma in un file temporaneo (‘temp.exe’) e lo avvia.

La passione per i virus informatici

Nel mondo della scrittura di virus, molti di coloro che se ne sono occupati concordano sul fatto che Gigabyte non abbia una spinta distruttiva nello sviluppo dei suoi virus, ma piuttosto l’apprendimento e la sperimentazione.

I suoi virus sono, più di ogni altra cosa, prove di concetto (PoC) senza arrecare danni significativi ai computer.

Tanto che uno dei suoi virus (YahaSux) ha eliminato il piccolo danno che un virus rilasciato in precedenza (Yaha) era stato in grado di produrre. I virus che Gigabyte scrisse sono:

  • Buffy (2 versioni)
  • Coconut
  • Darkness
  • Entice
  • Gum (2 versiones)
  • Logic
  • Parrot
  • Sahara
  • Scooter
  • Scrambler (2 versiones)
  • Stress_Out
  • Xanax
  • YahaSux (2 versiones)
  • Quizy

Scrivendo i suoi virus, come abbiamo detto, faceva parte di una serie di gruppi underground come “Metaphase VX” e “Coderz” ed era redattrice principale all’interno della e-zine “Coderz.Net”, dove ha scritto le introduzioni dei 3 numeri che sono stati pubblicati, oltre a numero di articoli specifici all’interno.

Le dispute con la società di sicurezza Sophos

Gigabyte è anche nota per i frequenti scontri con l’onnipresente portavoce si Sophos Graham Cluley sulla sua analisi sociologica degli autori di virus.

La fonte del malcontento di Gigabyte, erano i commenti fatti da Cluley alcuni anni prima quando sosteneva che la maggior parte degli autori di virus erano maschi. Da allora, Gigabyte è stata in missione per dimostrare che le donne possono causare tanto caos quanto gli autori di virus maschi.

Come abbiamo detto, Gigabyte scrisse diversi malware. tutti identificati da un forte tema anti-Cluley. Uno ha lanciato un gioco su PC infetti che ha sfidato i lettori a rispondere a domande sull’uomo che l’autore aveva soprannominato “Clueless”. Un altro gioco richiedeva agli utenti infettati dal virus di staccare la testa a Cluley.

Ironia della sorte, è stata quella forte vena di auto-pubblicista in Gigabyte che l’a portata alla sua rovina. Carole Theriault, analista di sicurezza di Sophos, ha dichiarato:

“Normalmente è incredibilmente difficile rintracciare gli autori di virus, ma quando iniziano a fare coming out e si vantano di ciò che stanno facendo, spesso possono aiutarci a scoprire dove si trovano”.

L’arresto di Gigabyte

Il 16 febbraio 2004, sul quotidiano “La Libre Belgique”, è uscita la notizia che una donna di 19 anni e studentessa di tecnologia era stata arrestata in Belgio, accusata di essere dietro allo pseudonimo “Gigabyte”.

È stato accusato di 11 reati di sabotaggio informatico, punibili fino a 3 anni di carcere e multe fino a 100.000 euro.

La polizia ha sequestrato 5 computer di proprietà di Gigabyte e ha chiuso il suo sito web ( http://coderz.net/gigabyte/ ) poiché si temeva che sarebbero state inviate nuove minacce.

È stata rilasciata su cauzione 24 ore dopo.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Kill Switch! L’arma digitale di Donald Trump che minaccia l’Europa

Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è diventato un doloroso promemoria per l’Europa della sua principale vulnerabilità digitale: il “kill switch” di fatto contro...

“Byte The Silence”: Il Fumetto Shock Gratuito di RHC sul Cyberbullismo Esce Oggi!

Oggi, 23 giugno 2025, esce “Byte The Silence”, il nuovo fumetto sul cyberbullismo realizzato da Red Hot Cyber, è disponibile da oggi gratuitamente in formato elettronico, sulla nost...

Alla scoperta di Predatory Sparrow. identità, obiettivi e arsenale digitale del misterioso attore minaccia

Il 17 giugno 2025 un attacco informatico ha paralizzato Bank Sepah, una delle principali istituzioni finanziarie dell’Iran.  L’attacco è stato rivendicato dal gruppo Predatory ...

Emergenza Ransomware AKIRA in Italia. Il report di DarkLab su strumenti, impatti e mitigazioni

La primavera 2025 verrà ricordata come un punto di svolta nella cronaca cyber del nostro Paese. Mentre si susseguono bollettini e comunicati tecnici, un dato emerge in modo lampante: AKIRA è...

Attacco informatico alla ASP Palermo. Dopo i disservizi, il comunicato dell’organizzazione

PALERMO, 19 GIUGNO 2025 – Dopo le difficoltà operative registrate negli ultimi giorni, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo ha confermato ufficialmente di essere stata colpita...