
Redazione RHC : 21 Giugno 2024 17:47
L’intelligenza artificiale (IA) è un argomento che solleva domande e preoccupazioni, soprattutto riguardo al suo impatto sul lavoro e sull’occupazione. Ne abbiamo sentite di tuti i colori negli ultimi mesi relativamente alle contrazioni dei posti di lavoro, con cifre talmente allarmanti da fare paura.
Ma sembra che ci siano persone che la pensano diversamente in merito, in quanto saremo relegati al ruolo di “controllori delle IA” con un aumento importante del lavoro. Recentemente, Thierry Rayna, professore all’École Polytechnique e ricercatore presso il laboratorio i3 del CNRS, ha discusso su come l’IA influenzerà il nostro futuro lavorativo.
Rayna, con la sua lunga esperienza nel campo dell’economia e della tecnologia, ha offerto una visione divergente sulle trasformazioni che ci attendono.
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“Vivremo in un mondo in cui la quantità di contenuti prodotti esploderà”, afferma Thierry Rayna. L’IA, in particolare nella sua forma generativa, è in grado di produrre contenuti in quantità senza precedenti. Tuttavia, Rayna sottolinea una limitazione significativa: “Questi algoritmi non sono molto bravi a classificare i contenuti”. Questa carenza implica che, sebbene avremo un flusso continuo di nuove informazioni, il compito di filtrare e organizzare questi dati rimarrà in gran parte una responsabilità umana.
Rayna anticipa un aumento del carico di lavoro per gli individui, poiché la necessità di gestire e verificare i contenuti generati dall’IA diventerà sempre più pressante. L’IA, dunque, non ridurrà necessariamente il numero di posti di lavoro, ma piuttosto modificherà la natura del lavoro, richiedendo più tempo e risorse per la gestione delle informazioni.
Quando si parla di IA, è importante comprendere che esistono vari tipi con diverse funzioni e capacità. Rayna spiega che esistono IA basate su regole, IA che rendono “intelligenti” oggetti collettivamente, e IA basate sull’apprendimento automatico.
Tra queste, le IA generative e discriminative sono particolarmente rilevanti. “Le IA generative creano nuovi dati, mentre quelle discriminative cercano di dare un senso a grandi quantità di dati esistenti”, afferma Rayna. Questa distinzione è fondamentale per comprendere le potenzialità e le limitazioni delle diverse applicazioni dell’IA.
Nel contesto aziendale, Rayna osserva che la maggior parte delle applicazioni di IA generativa oggi sono essenzialmente adattamenti delle applicazioni di IA tradizionale. Le aziende, infatti, cercano spesso di dare un senso ai dati esistenti piuttosto che generare nuovi contenuti. Tuttavia, l’IA generativa ha il potenziale per rivoluzionare la produzione e la personalizzazione dei prodotti. “Ad esempio, potrebbe rendere possibile la personalizzazione rapida di un prodotto in fabbrica”, afferma Rayna.
In ambito domestico, l’IA potrebbe presto diventare un supporto prezioso per la gestione delle faccende quotidiane. “Siamo vicini a un futuro in cui i robot umanoidi, integrati con IA avanzate, saranno in grado di assisterci nelle faccende domestiche e fornire compagnia”, suggerisce Rayna. Tuttavia, avverte che l’IA è attualmente più brava a creare contenuti medi piuttosto che eccellenti, il che limita la sua utilità in alcuni contesti.
Una delle principali sfide per il futuro è la gestione dell’enorme quantità di dati generati dall’IA.
“Gli algoritmi di IA sono molto bravi a creare contenuti, ma pessimi nel selezionarli”, osserva Rayna. Questo significa che, mentre l’IA può produrre testi, immagini e video in modo rapido ed efficiente, la capacità di valutare e organizzare questi contenuti rimane limitata.
Questo comporta una crescente necessità di intervento umano per garantire che le informazioni siano accurate e rilevanti.
Contrariamente a molte previsioni pessimistiche, Rayna sostiene che l’IA potrebbe effettivamente creare nuovi posti di lavoro. “L’IA non sostituirà necessariamente il lavoro umano, ma cambierà la natura del lavoro”, afferma.
La crescente produzione di contenuti richiederà più risorse per la loro gestione e verifica, creando nuove opportunità di impiego. Inoltre, l’IA potrebbe liberare tempo per attività più creative e complesse, potenzialmente migliorando la qualità del lavoro umano.
L’intelligenza artificiale sta trasformando il nostro mondo in modi che non sempre sono prevedibili. Thierry Rayna evidenzia che, sebbene l’IA possa semplificare molte attività, aumenterà anche la quantità di lavoro necessario per gestire e verificare i contenuti.
“L’IA sconvolgerà le nostre vite perché lavoreremo sempre di più”, conclude Rayna. Questa nuova realtà richiederà un adattamento continuo e una maggiore collaborazione internazionale per affrontare le sfide emergenti e sfruttare le opportunità offerte dall’IA.
Mentre ci prepariamo a un futuro dominato dall’intelligenza artificiale, è essenziale comprendere che il successo dipenderà non solo dalle capacità tecnologiche, ma anche dalla nostra capacità di gestire e interpretare i dati in modo efficace.
Redazione
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