Redazione RHC : 25 Luglio 2022 07:00
Il regolamento europeo sull’identificazione elettronica eIDAS (electronic IDentification, Authentication and trust Services) può mettere in grave pericolo gli utenti di Internet e consentire allo Stato di spiare la popolazione.
La Commissione Europea ha modificato l’articolo 45.2 del regolamento eIDAS, secondo il quale i browser dovranno accettare i certificati di autenticazione web qualificati (QWAC) sviluppati dall’Unione Europea.
Tuttavia, la sicurezza di questi certificati è significativamente più debole rispetto ai certificati esistenti consentiti dalla maggior parte dei browser. Inoltre, i browser non saranno in grado di applicare i controlli di sicurezza esistenti delle organizzazioni che emettono questi certificati, aggirando così le difese della criminalità informatica.
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Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà
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La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
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In una lettera inviata ai membri del Parlamento europeo e ai paesi dell’UE, gli scienziati hanno affermato che l’uso obbligatorio di QWAC potrebbe portare a
“carenze significative nell’ecosistema globale volte a garantire la sicurezza della navigazione web”.
La mossa potrebbe rendere più difficile proteggere le persone dai criminali informatici, affermano gli esperti.
“Sebbene questa non sia l’intenzione dell’UE, l’articolo 45.2 in eIDAS faciliterà la tracciabilità in futuro. L’UE stabilisce molti standard globali e siamo preoccupati che il regolamento fornisca ai governi gli strumenti per monitorare il traffico Internet degli utenti. Tali azioni rappresentano una conseguenza molto pericolosa dell’identità digitale dell’UE”
ha affermato Marshall Erwin, direttore della sicurezza di Mozilla.
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