
Redazione RHC : 28 Agosto 2021 07:48
Il mondo del ransomware e dell’estorsione informatica continua a crescere e a cambiare radicalmente il modo di fare soldi e aggredire vittime sempre più di rilievo.
Da un lato, stanno nascendo nuove varianti di ransomware e blog che pubblicano dati rubati dalle vittime, dall’altro, i gruppi di minacce scompaiono nell’ombra ma poi ricompaiono trasformati sotto altre vesti continuando la “saga” del cybercrime.
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Tuttavia, anche in superficie, l’obiettivo rimane lo stesso:, ovvero:
fare più soldi possibile.
Su questo abbiamo imparato che non esiste un limite a nulla, ma il limite è solo dato dall’avere un equilibrio, il giusto compromesso tra lo sforzo effettuato e il guadagno reso.
Ecco che nasce Marketo, un business vecchio come il cybercrime, ma nuovo e rinnovato, ovvero la rivendita dei dati rubati online.

Esempio di asta per i dati di Luxottica (16 GB trafugati)
Marketo, è una cyber gang che non deve essere confusa con il popolare e legittimo software di marketing Marketo. Marketo è stata fondato nell’aprile del 2021 ed è fortemente focalizzato sulla vendita di dati compromessi.
Il profilo Twitter associato (@Mannus Gott) ha introdotto il mercato come un “mercato informativo” in un post del 16 aprile 2021.
Il post afferma le intenzioni del gruppo Marketo, ovvero che “Non siamo un gruppo ransomware e non hackeriamo”. Il mercato stesso opera in modo simile ad altri siti di perdita di dati con alcune caratteristiche uniche.
È interessante notare che il gruppo include una sezione “Attacchi” che nomina le organizzazioni che stanno per essere esposte alla vendita dei dati.
Il marketplace consente la registrazione degli utenti e fornisce una sezione di contatto per le richieste di vittime e stampa. Alle vittime viene fornito un collegamento ad una chat separata per condurre le trattative.
All’interno dei singoli post, Marketo fornisce un riepilogo dell’organizzazione, schermate di dati apparentemente compromessi e un collegamento ad un “pacchetto di prove” che contiene dei sample.
Mettono all’asta i dati sensibili sotto forma di un’asta attraverso un sistema di offerte “alla cieca” in cui gli utenti fanno offerte in base a ciò che ritengono valgano i dati. Ovviamente chiusa l’asta, i dati vanno poi al miglior offerente. Il post include un “Contatore offerte” in esecuzione, probabilmente come un modo per aumentare gli importi delle offerte e mostrare l’attenzione che un post sta ricevendo.
Una recente aggiunta al mercato include una sezione partner che nomina più agenzie per la protezione dei dati e dei consumatori, come il Consumer Financial Protection Bureau, Financial Crimes Enforcement Network e la Securities and Exchange Commission per citarne alcuni, tutto questo per creare maggiore pressione e ottenere più attenzione.
Affinché l’estorsione dei dati sia efficace, deve esserci sufficiente pressione sulla vittima per pagare il riscatto. Marketo aumenta la pressione sulle loro vittime in alcuni modi interessanti:

La schermata del blog di Marketo relativa all’asta di Fujitsu
Le vittime di Marketo sembrano essere abbastanza diffuse, ma rispecchiano la tendenza generale di prendere di mira le organizzazioni con sede negli Stati Uniti.
Le vittime sono principalmente ricadute nei settori dei beni e servizi industriali, della sanità e della tecnologia. Ciò ha incluso anche un dipartimento di polizia degli Stati Uniti, organizzazioni di cure dentistiche e il più recente targeting di un’organizzazione che si dice possieda e gestisca uno dei più grandi sistemi petroliferi nel nord-est.
Il ransomware richiede risorse tecniche significative per contrastare i progressi nella sicurezza informatica. I team di ransomware hanno bisogno che gli sviluppatori creino e rendano operativo il malware per garantire che raggiunga l’obiettivo e riesca a crittografare i dati. Inoltre, gli sviluppatori devono tenere conto di tutte le prove di telemetria che devono essere offuscate per proteggere le loro operazioni.
Nel caso di Marketo non è necessario lo sviluppo di malware in semplici modelli di estorsione, soprattutto quando i dati sensibili sono troppo spesso archiviati in modo improprio o si trovano dietro una semplice password.
L’ascesa del ransomware-as-a-service (RaaS) ha introdotto affiliati responsabili dell’esecuzione di attacchi ransomware. Spesso questi modelli vedono una percentuale divisa tra affiliati e sviluppatori per eventuali pagamenti di riscatto.
Nel caso di Marketo, la cosa è più semplice in quanto non c’è bisogno di un affiliato in un semplice modello di estorsione poiché gli attori delle minacce responsabili dell’ottenimento dei dati possono rilasciarli pubblicamente come meglio credono.
Questa è la forza di Marketo.
Redazione
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