
Redazione RHC : 16 Agosto 2025 06:39
Musk ha recentemente dichiarato pubblicamente che il suo controllo sull’azienda è precario e che “potrebbe essere estromesso”. La controversia è nata dalle preoccupazioni espresse pubblicamente da Musk in merito alla sua partecipazione. A quanto pare, Musk ha recentemente risposto sulla piattaforma social X, affermando che la sua attuale quota di circa il 12,8% non è sufficiente a garantire la sua posizione dominante nell’azienda.
Teme di poter essere “cacciato” dagli azionisti attivisti in futuro, quando l’azienda produrrà “milioni di robot”. Di recente, un post ha menzionato che la quota azionaria di Musk era del 21,2% e ha suggerito che la maggior parte delle azioni era stata utilizzata come garanzia per un prestito.
Musk ha risposto: “Solo per informazione, al momento non ho prestiti personali garantiti da azioni Tesla”. Ha anche osservato che l’aliquota fiscale sulle sue stock option è vicina al 45%, il che significa che il suo aumento netto del controllo di voto è pari solo al 4% circa. Musk ha affermato che spera di possedere circa il 25% delle azioni della società per acquisire sufficiente influenza per orientare la direzione di sviluppo dell’azienda.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Tutto questo dopo che il Tesla Diner, il ristorante fast food venne annunciato nel 2018, con la promessa della nascita di un locale che fosse stato allo stesso tempo retrò e futuristico è stato ampiamente criticato. Finora la società statunitense ha raccolto solo problemi e critiche più che elogi sulla recentissima novità. Prodotti mancanti e non troppo convincenti, lunghe attese e novità innovative presentate in sede di inaugurazione ma già scomparse.
In questa prima fase di lancio del progetto la platea statunitense ha risposto presente, ma non ha trovato esattamente quanto annunciato dal colosso della mobilità elettrica. I possessori di Tesla hanno corsie preferenziali per essere serviti e continuano a frequentare il locale, ma i dubbi per il futuro sono sempre più crescenti.
Nel parcheggio ci sono ottanta posti per auto Tesla, che possono essere ricaricate mentre il cliente è all’interno del ristorante. Una delle innovazioni più pubblicizzata riguardava la presenza di robot umanoidi Optimus nel locale. Nel giorno dell’inaugurazione servivano popcorn alla clientela, nel secondo giorno hanno smesso di essere operativi.
La Tesla ha già messo fuori uso i robot lavoratori. Al momento, sono conservati in teche al piano superiore del fast food, suscitando una certa delusione tra i clienti che li avevano visti operare sui social e sono arrivati sul posto per trovarli inattivi. Il ristorante ha inoltre riscontrato problemi tecnici, con lunghe code dovute all’inefficienza dei dispositivi automatici.
Redazione
Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...

Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...

Nel 2025, le comunità IT e della sicurezza sono in fermento per un solo nome: “React2Shell“. Con la divulgazione di una nuova vulnerabilità, CVE-2025-55182, classificata CVSS 10.0, sviluppatori ...

Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma. Oltre ai problemi al Dashboard e all...