
Il NIST, attraverso il suo National Cybersecurity Center of Excellence (NCCoE), ha pubblicato la prima bozza di un nuovo documento dedicato alla crittografia post-quantistica (PQC).
Da sempre gli algoritmi crittografici proteggono i nostri dati digitali più riservati dagli accessi non autorizzati. Finora hanno funzionato bene, perché anche i computer più potenti non sono stati in grado di superarli. Ma all’orizzonte c’è una sfida: i computer quantistici, che un domani potrebbero rompere gli algoritmi tradizionali e rendere vulnerabili informazioni oggi considerate sicure.
Per questo servono nuovi algoritmi, capaci di resistere sia ai computer attuali che a quelli quantistici del futuro. È qui che entra in gioco la PQC, ossia la crittografia “resistente ai quanti”. Il progetto del NCCoE, chiamato Migration to PQC, nasce proprio per aiutare aziende e istituzioni a pianificare e testare questa transizione.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Anche se non sappiamo quando arriveranno i computer quantistici davvero potenti (alcuni esperti dicono entro 10 anni), conviene iniziare subito a muoversi. Storicamente, infatti, ci vuole molto tempo per passare da un nuovo algoritmo alla sua adozione completa nei sistemi informativi.
Inoltre, esiste un rischio concreto noto come “harvest now, decrypt later”: un attaccante può raccogliere oggi grandi quantità di dati cifrati, conservarli e aspettare che, un giorno, un computer quantistico permetta di decifrarli. In questo modo, informazioni sensibili e di lunga durata potrebbero essere compromesse anche se oggi sembrano protette.
Il nuovo white paper (CSWP 48) aiuta le organizzazioni a capire come collegare la migrazione alla PQC con le pratiche di gestione del rischio già esistenti. In pratica, mette in relazione le capacità dimostrate nel progetto NCCoE con due documenti fondamentali e ben noti del NIST:
L’obiettivo è aiutare le organizzazioni a pianificare la migrazione verso la crittografia post-quantistica in modo ordinato, allineando i nuovi sforzi con pratiche già consolidate e individuando i controlli di sicurezza più adatti.
Il NIST raccoglierà commenti su questa bozza fino al 20 ottobre 2025, tramite la pagina del progetto NCCoE.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Cyber ItaliaMentre la consapevolezza sulla cybersicurezza cresce, il mercato nero dei dati personali non accenna a fermarsi. Un recente post apparso su un noto forum frequentato da criminali informatici in lingua russa, scoperto dai ricercatori di…
Innovazioneprima di leggere questo articolo, vogliamo dire una cosa fondamentale: la robotica sta avanzando più velocemente degli approcci per proteggerla. Le macchine stanno diventando più intelligenti e accessibili, ma la sicurezza delle interfacce, dei protocolli…
CybercrimeC’è un momento preciso, quasi sempre notturno, in cui la curiosità supera la prudenza. Un repository appena aperto, poche stelle ma un exploit dal punteggio altissimo, il file README scritto bene quanto basta da sembrare…
CybercrimeUna campagna di cyberspionaggio su larga scala, caratterizzata da un elevato livello di automazione, sta colpendo in modo sistematico l’infrastruttura cloud che supporta numerose applicazioni web moderne. In meno di 48 ore, decine di migliaia…
InnovazionePier Giorgio Perotto (per chi non conosce questo nome), è stato un pioniere italiano dell’elettronica, che negli anni 60 quando lavorava presso la Olivetti, guidò il team di progettazione che costruì il Programma 101 (o…