Redazione RHC : 30 Agosto 2022 18:19
Una piccola azienda italiana, Tykelab (una sussidiaria di RCS Labs), è accusata di spiare cittadini di paesi con restrizioni sui diritti civili e regimi autoritari, tra cui Libia e Iraq, questo secondo un rapporto di Lighthouse.
L’azienda si pubblicizza come una “società di sviluppo di software e integrazione di sistemi” specializzata in valutazioni antifrode e di sicurezza.
8 anni fa sono state scoperte vulnerabilità critiche nel funzionamento delle reti mobili, ma non sono state ancora risolte.
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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
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E durante questi 8 anni, Tykelab ha spiato le persone di Nicaragua, Malesia, Mali, Costa Rica, Libia, Pakistan, Iraq e Macedonia. Inoltre, i cittadini di Grecia, Portogallo e Italia stessa sono stati rintracciati da Tykelab attraverso dozzine di reti telefoniche non protette nell’Oceano Pacifico.
Secondo Lighthouse, lo snooping proviene dalle società di telecomunicazioni che affittano hotspot a terzi che possono usarli per spiare.
Il regolatore delle comunicazioni mobili GSMA sostiene che è impossibile rilevare lo spionaggio effettuato in questo modo sulle reti.
Citando 2 fonti anonime nel settore delle telecomunicazioni, Lighthouse ha affermato che lo spyware di Tykelab include lo strumento Ubiqo, che può “tracciare i movimenti di chiunque abbia un telefono cellulare, indipendentemente dalla posizione”.
Tykelab offre anche servizi di post-analisi, afferma Lighthouse. Tykelab è una sussidiaria di RCS Labs, il cui spyware Hermit è stato utilizzato per spiare i cittadini del Kazakistan .
Pertanto in Italia non esistono solo gli scimpanzé dell’informatica e della tecnologica. Solo che alle volte la sanno usare nel modo sbagliato.
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