Pegasus: riesce ad eseguire jailbrack sull'ultima versione iPhone.
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Crowdstriker 970×120
TM RedHotCyber 320x100 042514
Pegasus: riesce ad eseguire jailbrack sull’ultima versione iPhone.

Pegasus: riesce ad eseguire jailbrack sull’ultima versione iPhone.

19 Luglio 2021 19:27

La nuova versione del software spia sviluppato dalla società israeliana NSO Group è in grado di eseguire il jailbreak dei dispositivi iPhone con l’ultima versione del sistema operativo iOS.

Lo riportano Amnesty International e Forbidden Stories. Gli exploit 0-day sono stati utilizzati per compromettere i dispositivi mobili utilizzando una falla in iMessage.

I rappresentanti di Amnesty International ha segnalato il jailbreak dell’iPhone XR, di proprietà di un giornalista indiano e in esecuzione su iOS 14.6 (attualmente l’ultima versione del sistema operativo).

Successivamente, Amnesty International si è imbattuta anche in un iPhone X compromesso, il cui proprietario era un attivista. Inoltre, sono già stati registrati attacchi 0-click su flagship iPhone 12 completamente patchati.

Le scoperte di Amnesty International sono state confermate da Bill Marshak di Citizen Lab, che ha anche analizzato lo spyware Pegasus. Secondo gli esperti, il programma NSO è stato installato liberamente sullo smartphone iPhone 12 Pro Max con iOS 14.6, mentre non era necessaria alcuna interazione da parte dell’utente.

Inoltre, gli esperti hanno cancellato i casi di “infezione” del dispositivo Pegasus iPhone SE2 con iOS 14.4 e iOS 14.0.1 installati.

Citizen Lab, tra l’altro, ha anche segnalato la presenza di un exploit per una falla 0-click in iMessage. Ricordiamo che il software spia Pegasus del Gruppo NSO viene utilizzato dalle forze dell’ordine, che lo utilizzano per accedere ai contenuti degli smartphone.

Ricordiamoci anche che diverso tempo fa, Zerodium, il noto broker zeroday aveva scritto su twitter di non accettare più bug di sicurezza per software come Safari ed iOS, riportando che i prezzi sarebbero scesi immancabilmente, causa l’alto numero di segnalazioni.

Ci sarà qualche collegamento?

Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

Immagine del sito
Redazione

La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Amazon contro gli hacker nordcoreani: sventati oltre 1800 attacchi
Redazione RHC - 20/12/2025

Quando si pensa ad Amazon, viene subito in mente il colosso dell’e-commerce e della tecnologia, ma anche un’impresa che sta combattendo una battaglia silenziosa contro i cyber-attacchi. Ultimamente, Amazon ha alzato il velo su una…

Immagine del sito
Kimwolf, la botnet che ha trasformato smart TV e decoder in un’arma globale
Redazione RHC - 20/12/2025

Un nuovo e formidabile nemico è emerso nel panorama delle minacce informatiche: Kimwolf, una temibile botnet DDoS, sta avendo un impatto devastante sui dispositivi a livello mondiale. Le conseguenze di questa minaccia possono essere estremamente…

Immagine del sito
35 anni fa nasceva il World Wide Web: il primo sito web della storia
Redazione RHC - 20/12/2025

Ecco! Il 20 dicembre 1990, qualcosa di epocale successe al CERN di Ginevra. Tim Berners-Lee, un genio dell’informatica britannico, diede vita al primo sito web della storia. Si tratta di info.cern.ch, creato con l’obiettivo di…

Immagine del sito
ATM sotto tiro! 54 arresti in una gang che svuotava i bancomat con i malware
Redazione RHC - 20/12/2025

Una giuria federale del Distretto del Nebraska ha incriminato complessivamente 54 persone accusate di aver preso parte a una vasta operazione criminale basata sull’uso di malware per sottrarre milioni di dollari dagli sportelli automatici statunitensi.…

Immagine del sito
Curtis Yarvin: quando il problema non è la democrazia, ma l’ipocrisia del potere digitale
Sandro Sana - 20/12/2025

Curtis Yarvin non è un hacker, non è un criminale informatico e non è nemmeno, in senso stretto, un esperto di cybersecurity. Eppure il suo pensiero dovrebbe interessare molto più di quanto faccia oggi chi…