
Il crimine informatico non paga, questo lo abbiamo sempre detto su RedHotCyber.
Infatti, un tribunale statunitense ha condannato un cittadino statunitense e canadese, accusandolo di riciclaggio di decine di milioni di dollari, compresi i fondi rubati dal famoso gruppo di hacker nordcoreani Lazarus Group (APT38).
Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, con l’aiuto di lettere false, presumibilmente inviate per conto di un’impresa di costruzioni che lavora a un grande progetto, ingannando un’università del Canada attirando 9,4 milioni di dollari, che ha poi riciclato attraverso diverse banche.
“Era un ingranaggio fondamentale all’interno di una rete collaudata di cybercriminali, che hanno sottratto decine di milioni di dollari a diverse aziende ed istituzioni in tutto il mondo. Ha riciclato soldi per una delle nazioni più losche al mondo, collaborando con i peggiori criminali informatici”
ha detto David H. Estes, il pubblico ministero che ha portato avanti le accuse in aula. Oltre alla condanna ad 11 anni di carcere, dovrà anche restituire più di 30 milioni di dollari alle sue vittime.
L’imputato ha anche ricevuto denaro da schemi fraudolenti e furti informatici, compresi i fondi rubati in un attacco informatico del 2019 da parte di un gruppo di hacker nordcoreani su una banca maltese.
Inoltre, ha riciclato denaro rubato da banche in India e Pakistan, da aziende e organizzazioni negli Stati Uniti e nel Regno Unito e da altri individui. Il riciclaggio di denaro è stato effettuato attraverso prelievi di contanti, bonifici bancari e l’acquisto di criptovalute.
L’imputato è stato condannato a 140 mesi di carcere e 30 milioni di dollari di risarcimento.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


La cultura del “tanto chi vuoi che mi attacchi?” gira ancora, testarda. Non è uno slogan, è proprio un modo di pensare. Una specie di alibi mentale che permette di rimandare, di non guardare tro...

La sicurezza informatica è un tema che non scherza, specialmente quando si parla di vulnerabilità che possono compromettere l’intero sistema. Ebbene, Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha appena lan...

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha diramato un’allerta critica includendo tre nuove vulnerabilità nel suo catalogo delle minacce informatiche sfruttate (KEV), evidenziand...

Quando si parla di sicurezza informatica, è normale pensare a un gioco costante tra chi attacca e chi difende. E in questo gioco, le vulnerabilità zero-day sono il jackpot per gli hacker criminali. ...

L’Open Source Intelligence (OSINT) è emersa, negli ultimi anni, come una delle discipline più affascinanti, ma anche più insidiose, nel panorama dell’informazione e della sicurezza. La sua esse...