Redazione RHC : 5 Novembre 2024 12:47
Okta ha scoperto una vulnerabilità nel suo sistema di sicurezza. Si è scoperto che Okta AD/LDAP DelAuth (autenticazione delegata) poteva essere aggirato utilizzando un nome utente molto lungo.
È stato riferito che l’errore poteva essere sfruttato solo se venivano soddisfatte una serie di condizioni, la chiave delle quali era che il nome utente fosse troppo lungo: più di 52 caratteri. Sebbene a prima vista ciò sembri improbabile, ci sono situazioni in cui, ad esempio, un indirizzo e-mail di lavoro viene utilizzato come nome utente.
La vulnerabilità era significativa solo se sull’account di destinazione era stato salvato un tentativo di accesso riuscito, inclusa una chiave di cache corrispondente generata utilizzando bcrypt. Secondo gli sviluppatori di Okta, questa chiave è costituita da una stringa con hash di ID utente, nome utente e password.
Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class" del corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence". A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente. Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile. Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected] ![]() Supporta RHC attraverso:
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Anche la cache dovrebbe essere utilizzata per prima, cosa che secondo l’azienda “potrebbe verificarsi se l’agent AD/LDAP è inattivo o non disponibile, ad esempio a causa dell’intenso traffico di rete”. Va notato che affinché il bug possa essere sfruttato con successo, l’autenticazione a più fattori (MFA) deve essere disabilitata.
Come ha spiegato uno specialista della sicurezza di Brave : poiché l’algoritmo bcrypt ignora l’input superiore a una certa lunghezza e viene utilizzato per eseguire l’hashing della coppia nome utente e password, un nome utente sufficientemente lungo farà sì che qualsiasi password venga accettata.
Okta scrive di aver scoperto il problema il 30 ottobre 2024 e di averlo risolto lo stesso giorno. Al momento della scoperta, però, la vulnerabilità era già presente nel codice da più di tre mesi.
Per questo motivo, l’azienda consiglia ai clienti di abilitare l’MFA e di controllare i registri a partire dal 23 luglio di quest’anno, prestando attenzione ai tentativi di autenticazione che utilizzano nomi utente lunghi (52 caratteri o più).
L’azienda non ha specificato se sia attualmente a conoscenza di tentativi riusciti di sfruttare questo bug.
Se n’è parlato molto poco di questo avvenimento, che personalmente reputo strategicamente molto importante e segno di un forte cambiamento nella gestione delle vulnerabilità non documentate in Ita...
Autore: Inva Malaj e Raffaela Crisci 04/10/2025 – Darkforums.st: “303” Rivendica Data Breach di 9 GB su Apple.com Nelle prime ore del 4 ottobre 2025, sul forum underground Darkforums è comparsa...
La storia di SoopSocks è quella che, purtroppo, conosciamo bene: un pacchetto PyPI che promette utilità — un proxy SOCKS5 — ma in realtà introduce un impianto malevolo ben orchestrato. Non stia...
Per decenni, l’informatica è stata considerata una scelta professionale stabile e ricca di opportunità. Oggi, però, studenti, università e imprese si trovano davanti a un panorama radicalmente m...
Lunedì scorso, Asahi Group, il più grande produttore giapponese di birra, whisky e bevande analcoliche, ha sospeso temporaneamente le sue operazioni in Giappone a seguito di un attacco informatico c...