
Redazione RHC : 19 Novembre 2024 18:19
L’Unione Europea ha approvato una nuova legislazione che amplia le norme sulla responsabilità del prodotto. Ora copre anche i prodotti digitali come software e piattaforme online. L’innovazione dovrebbe rendere più semplice per gli utenti richiedere il risarcimento dei danni causati.
Il 10 ottobre 2024 il Consiglio dell’UE ha approvato la direttiva sulla responsabilità per prodotti difettosi, includendo nel suo concetto i prodotti digitali. Le uniche eccezioni sono i programmi open source. In precedenza, le regole si applicavano solo agli oggetti materiali e all’elettricità.
Secondo le nuove regole, gli importatori o i rappresentanti dei produttori nell’UE saranno responsabili per i danni causati da prodotti forniti da paesi extra UE. Ciò vale anche per le piattaforme online, che avranno la stessa responsabilità di qualsiasi altro operatore economico se svolgono le loro funzioni.
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La legge ora si applica a sistemi operativi, firmware, applicazioni e sistemi di intelligenza artificiale che possono causare danni se utilizzati. Ciò vale per il software, sia locale che disponibile tramite tecnologie cloud e modelli SaaS.
Ora sarà più semplice per gli utenti interessati chiedere un risarcimento in tribunale richiedendo l’accesso alle prove al produttore. Se è difficile dimostrare un difetto e il suo rapporto di causa-effetto con il danno, il tribunale può richiedere solo la prova della probabilità di questi fatti. Se il prodotto è stato modificato da terzi fuori dal controllo del produttore originale, tali soggetti saranno ritenuti responsabili dei difetti.
La legge regola anche il risarcimento per danni fisici, danni alla proprietà e perdita di dati laddove il recupero è costoso. Ma la perdita di dati non sarà compensata se sarà possibile ripristinarli gratuitamente.
La Direttiva esclude la responsabilità per la fuga di dati, poiché questa è regolata da altri atti. Tuttavia, i produttori saranno ritenuti responsabili della sicurezza informatica del prodotto se il prodotto non soddisfa i requisiti di sicurezza. Il ministro della Giustizia ungherese Bence Tuzson ha osservato che la nuova legge avvantaggia sia i consumatori che i produttori fornendo regole chiare per i prodotti digitali e i modelli di economia circolare. La direttiva è già entrata in vigore e ai paesi dell’UE sono stati concessi due anni per recepirla nella legislazione nazionale.
Lo stesso giorno, tra l’altro, l’UE ha approvato anche il Cyber Resilience Act, che rafforza i requisiti di sicurezza per i dispositivi IoT come telecamere IP, frigoriferi intelligenti e aspirapolvere robot.
Redazione
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