Redazione RHC : 8 Novembre 2021 21:06
6 attivisti palestinesi sono stati infettati dallo spyware pegasus, quando esperti e vittime considerano le autorità israeliane il principale sospettato.
I ricercatori di sicurezza informatica dell’organizzazione no profit Frontline Defenders hanno scoperto che lo spyware Pegasus della società israeliana NSO Group, era stato installato sui telefoni cellulari di sei difensori dei diritti umani palestinesi.
L’esposizione segna il primo caso noto di spyware Pegasus utilizzato contro attivisti palestinesi. L’infezione riuscita di un dispositivo mobile con Pegasus offre ai criminali informatici l’accesso nascosto a tutti i file e ai dati dell’utente.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHCSei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected] ![]()
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Rimane sconosciuto chi abbia infettato i telefoni degli attivisti con lo spyware, ma esperti e vittime considerano le autorità israeliane il principale sospettato. Secondo i rappresentanti del gruppo NSO, la società non identifica i propri clienti per motivi contrattuali e di sicurezza nazionale e non sa chi stanno hackerando.
Quattro dei sei iPhone compromessi utilizzavano esclusivamente schede SIM emesse da società di telecomunicazioni israeliane con numeri di codice israeliani +972.
Ciò ha portato i ricercatori a mettere in discussione le affermazioni del gruppo NSO secondo cui le versioni esportate di Pegasus non possono essere utilizzate per hackerare i numeri di telefono israeliani.
Secondo il CEO di Frontline Defenders Andrew Anderson, non ci si può fidare di NSO Group in quanto la società non garantisce che il suo spyware non venga utilizzato illegalmente dai suoi clienti.
A cura di Luca Stivali e Olivia Terragni. L’11 settembre 2025 è esploso mediaticamente, in modo massivo e massiccio, quello che può essere definito il più grande leak mai subito dal Great Fir...
Una violazione di dati senza precedenti ha colpito il Great Firewall of China (GFW), con oltre 500 GB di materiale riservato che è stato sottratto e reso pubblico in rete. Tra le informazioni comprom...
Negli ultimi anni le truffe online hanno assunto forme sempre più sofisticate, sfruttando non solo tecniche di ingegneria sociale, ma anche la fiducia che milioni di persone ripongono in figure relig...
Microsoft ha ricordato agli utenti che tra un mese terminerà il supporto per l’amato Windows 10. Dal 14 ottobre 2025, il sistema non riceverà più aggiornamenti di sicurezza , correzioni di bug e ...
Negli ultimi mesi mi sono trovato più volte a redigere querele per video falsi che circolavano online. Non parliamo soltanto di contenuti rubati e diffusi senza consenso, ma anche di deepfake: filmat...