Supply Chain Digitale: perché un fornitore può diventare un punto critico
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Supply Chain Digitale: perché un fornitore può diventare un punto critico

Supply Chain Digitale: perché un fornitore può diventare un punto critico

Luca Ciarlo : 5 Dicembre 2025 07:43

L’aumento esponenziale dell’interconnessione digitale negli ultimi anni ha generato una profonda interdipendenza operativa tra le organizzazioni e i loro fornitori di servizi terzi. Questo modello di supply chain digitale, se da un lato ottimizza l’efficienza e la scalabilità, dall’altro introduce un rischio sistemico critico: una vulnerabilità o un fallimento in un singolo nodo della catena può innescare una serie di conseguenze negative che mettono a repentaglio l’integrità e la resilienza dell’intera struttura aziendale.

Il recente attacco verso i sistemi di myCicero S.r.l., operatore di servizi per il Consorzio UnicoCampania, rappresenta un caso emblematico di tale rischio.

La notifica di data breach agli utenti (Figura 1), eseguita in ottemperanza al Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), va oltre la semplice conformità formale. Essa rappresenta la prova che una singola vulnerabilità all’interno della catena di fornitura può portare all’esposizione non autorizzata dei dati personali di migliaia di utenti, inclusi, come nel seguente caso, potenziali dati sensibili relativi a documenti di identità e abbonamenti studenteschi.

Figura1. Comunicazione UnicoCampania

Il caso myCicero – UnicoCampania


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Il Consorzio UnicoCampania, l’ente responsabile dell’integrazione tariffaria regionale e del rilascio degli abbonamenti agevolati per gli studenti, ha ufficialmente confermato un grave data breach che ha colpito l’infrastruttura di un suo fornitore chiave: myCicero S.r.l.

L’incidente, definito come un “sofisticato attacco informatico perpetrato da attori esterni non identificati”, si è verificato tra il 29 e il 30 marzo 2025.

La complessità del caso risiede nella stratificazione dei ruoli di trattamento dei dati. In particolare, nella gestione del servizio abbonamenti, il Consorzio UnicoCampania agiva in diverse vesti:

  • Titolare o Contitolare: per la gestione dell’account utente, le credenziali e l’emissione dei titoli di viaggio.
  • Responsabile del Trattamento (per conto della Regione Campania): per l’acquisizione e la verifica della documentazione necessaria a comprovare i requisiti soggettivi per le agevolazioni tariffarie.

L’attacco ha portato all’esfiltrazione di dati non codificati sensibili. Queste includono:

  • Dati anagrafici, di contatto, credenziali di autenticazione (username e password, sebbene cifrate);
  • Immagini dei documenti di identità, dati dichiarati per l’attestazione ISEE e particolari categorie di dati (es. informazioni sulla salute, come lo stato di invalidità) se emergenti dalla documentazione ISEE [1].
  • Dati personali appartenenti a soggetti minorenni e ai loro genitori [1].

Invece, i dati relativi a carte di credito o altri strumenti di pagamento non sono stati coinvolti, in quanto non ospitati sui sistemi di myCicero.

Figura2. Dati esfiltrati

In risposta all’incidente, myCicero ha immediatamente sporto formale denuncia e attivato un piano di remediation volto a rafforzare l’infrastruttura. Parallelamente, il consorzio UnicoCampania ha informato tempestivamente le Autorità competenti e ha implementato una misura drastica per mitigare il rischio derivante dalle password compromesse: tutte le credenziali coinvolte e non modificate dagli utenti entro il 30 settembre 2025 sono state definitivamente cancellate e disabilitate il 1° ottobre 2025.

Azione e Difesa: Come Reagire

Di fronte a un incidente di questa portata, l’utente finale sperimenta spesso un senso di vulnerabilità. Per ridurre l’esposizione al rischio e limitare potenziali danni derivanti da un data breach, si raccomanda di seguire le seguenti misure di mitigazione e rafforzamento della sicurezza:

  1. Gestione delle Credenziali:
    • Utilizzare stringhe complesse e lunghe, che integrino numeri, simboli e una combinazione di caratteri maiuscoli e minuscoli;
    • Non usare come password termini comuni, sequenze logiche o dati personali (e.g. nome, data di nascita);
    • Usare il prinicipio di unicità: usare credenziali uniche per ciascun servizio utilizzato;
    • Modificare le proprie credenziali con cadenza periodica, evitando di riutilizzarle nel tempo;
    • Abilitare l’autenticazione a più fattori (MFA) ove possibile;
  2. Prevenzione del phishing
    • In caso di ricezione di e-mail o SMS sospetti, eseguire sempre una verifica dell’identità del mittente e non fornire mai dati sensibili in risposta;
    • Verificare l’autenticità di qualsiasi richiesta urgente (specie quelle relative a verifica dati o pagamenti) esclusivamente contattando l’operatore tramite i suoi canali di comunicazione ufficiali (sito web o numero di assistenza noto);
    • Evitare di cliccare su link ipertestuali (hyperlinks) o aprire allegati inattesi o provenienti da fonti non verificate;
    • Prestare particolare attenzione a richieste che inducono un senso di urgenza o che sfruttano la psicologia per indurre a fornire informazioni.

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Immagine del sitoLuca Ciarlo
Appassionato di malware analysis e offensive security, sono Ingegnere Informatico Magistrale e Cybersecurity Specialist in Würth Italia, dove nel ruolo di governance mi occupo di vulnerabilità, risk assessment e awareness

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