Olfatto elettronico: un robot in grado di "annusare" grazie ad un sensore biologico
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
2nd Edition GlitchZone RHC 970x120 2
Banner Ancharia Mobile 1
Olfatto elettronico: un robot in grado di “annusare” grazie ad un sensore biologico

Olfatto elettronico: un robot in grado di “annusare” grazie ad un sensore biologico

Alessia Tomaselli : 22 Gennaio 2023 08:23

Un nuovo sviluppo tecnologico dell’Università di Tel Aviv ha permesso a un robot di sentire gli odori utilizzando un sensore biologico. Il sensore invia segnali elettrici in risposta alla presenza di un odore nelle vicinanze che il robot può rilevare e interpretare.

In questo nuovo studio, i ricercatori hanno collegato con successo il sensore biologico a un sistema elettronico e, utilizzando un algoritmo di apprendimento automatico, sono riusciti a identificare gli odori con un livello di sensibilità 10.000 volte superiore a quello di un dispositivo elettronico comunemente utilizzato.

I ricercatori ritengono che, alla luce del successo della loro ricerca, questa tecnologia potrà essere utilizzata in futuro anche per identificare esplosivi, farmaci, malattie e altro ancora.


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

La ricerca, che intreccia biologia e tecnologia, è stata condotta dalla dottoranda Neta Shvil della Sagol School of Neuroscience dell’Università di Tel Aviv, dal dottor Ben Maoz della Facoltà di Ingegneria Fleischman della Sagol School of Neuroscience, e dai professori Yossi Yovel e Amir Ayali della Scuola di Zoologia e della Sagol School of Neuroscience.

I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista Biosensor and Bioelectronics.

Mondo animale vs tecnologia

Il Dr. Maoz e il Professor Ayali spiegano: “Le tecnologie create dall’uomo non possono ancora competere con milioni di anni di evoluzione. Un’area in cui siamo particolarmente indietro rispetto al mondo animale è quella della percezione degli odori. Un esempio di ciò lo si può trovare all’aeroporto: passiamo attraverso un magnetometro che costa milioni di dollari per rilevare se stiamo trasportando dispositivi metallici, ma quando vogliamo controllare se un passeggero contrabbanda droga utilizziamo i cani”.

“Nel mondo animale, gli insetti eccellono nel ricevere ed elaborare i segnali sensoriali. Una zanzara, ad esempio, sa fare qualcosa di impressionante: può rilevare una differenza dello 0,01% nel livello di anidride carbonica nell’aria. Oggi siamo ben lontani dal produrre sensori le cui capacità si avvicinino a quelle degli insetti”.

Dato che la tecnologia non è ancora all’altezza delle capacità dei sensori olfattivi biologici (animali), che sono leggeri, robusti, versatili e sensibili, gli scienziati si stanno rivolgendo a un nuovo approccio: i sensori bio-ibridi.

Questi sensori combinano sensori biologici animali con componenti elettronici per ottenere la massima rilevazione e classificazione, trasmettendo al contempo un segnale comprensibile all’utente finale.

I ricercatori sottolineano che, in generale, i nostri organi sensoriali, come l’occhio, l’orecchio e il naso, utilizzano recettori che identificano e distinguono diversi segnali. Successivamente, l’organo sensoriale traduce questi risultati in segnali elettrici, che il cervello decodifica come informazioni. La sfida dei biosensori sta nel collegare un organo sensoriale, come il naso, a un sistema elettronico che sappia decodificare i segnali elettrici ricevuti dai recettori.

Robot usato durante l’esperimento presso l’Università di Tel Aviv

Come si è svolto l’esperimento

Gli scienziati hanno creato un discriminatore di odori bio-ibrido utilizzando l’apparato olfattivo primario della locusta del deserto (le sue antenne), insieme a una semplice tecnologia di elettroantennogramma e a strumenti di intelligenza artificiale per l’analisi del segnale.

Il Professor Yovel spiega: “Abbiamo collegato il sensore biologico e gli abbiamo fatto annusare diversi odori mentre misuravamo l’attività elettrica indotta da ciascun odore. Il sistema ci ha permesso di rilevare ogni odore a livello dell’organo sensoriale primario dell’insetto. Poi, nella seconda fase, abbiamo usato l’apprendimento automatico per creare una “raccolta” di odori.

“Nello studio, per individuare il limone e il marzapane abbiamo utilizzato 8 odori. In realtà, dopo la fine dell’esperimento, abbiamo continuato a identificare altri odori insoliti, come i vari tipi di whisky scozzese.”

Un confronto con i dispositivi di misurazione standard ha dimostrato che la sensibilità del naso dell’insetto nel loro sistema è circa 10.000 volte superiore a quella dei dispositivi in uso oggi.

In futuro, i ricercatori intendono dotare il robot di una capacità di navigazione che gli consenta di localizzare la fonte dell’odore e, successivamente, la sua identità.

Conclusioni

Il dottor Maoz conclude: “La natura è molto più avanti di noi, quindi dovremmo usarla. Il principio che abbiamo dimostrato può essere utilizzato e applicato ad altri sensi, come la vista e il tatto.”

“Per esempio, alcuni animali hanno capacità sorprendenti nell’individuare esplosivi o droghe; la creazione di un robot con un naso biologico potrebbe aiutarci a preservare le nostre vite e a identificare i criminali in un modo che oggi non è possibile. Alcuni animali sanno individuare le malattie. Altri sono in grado di percepire i terremoti. Potrebbero aiutarci in maniera incredibile.”

Immagine del sitoAlessia Tomaselli
Laureata in Mediazione Linguistica per le lingue inglese e spagnolo, attualmente lavora come copywriter presso s-mart.biz, società leader nella sicurezza informatica.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Il QDay è vicino? QuantWare presenta il processore quantistico da 10.000 qubit
Di Redazione RHC - 10/12/2025

Il mondo della tecnologia quantistica ha compiuto un balzo in avanti impressionante: QuantWare ha presentato il primo processore al mondo da 10.000 qubit, 100 volte più di qualsiasi dispositivo esist...

Immagine del sito
Ivanti risolve 4 vulnerabilità critiche in Endpoint Manager (EPM)
Di Redazione RHC - 10/12/2025

Un aggiornamento urgente è stato pubblicato da Ivanti per la sua piattaforma Endpoint Manager (EPM), al fine di risolvere un insieme di vulnerabilità significative che potrebbero permettere agli agg...

Immagine del sito
CISA avverte: bug critici in WinRAR e Windows aggiunti al KEV. Patch immediate necessarie
Di Redazione RHC - 10/12/2025

A seguito della scoperta di exploit attivi, la Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha inserito due vulnerabilità critiche al catalogo Known Exploited Vulnerabilities (KEV) dell’...

Immagine del sito
Microsoft rilascia aggiornamenti urgenti per un bug zero-day di PLE sfruttato in Windows
Di Redazione RHC - 10/12/2025

Una vulnerabilità zero-day nel driver Windows Cloud Files Mini Filter (cldflt.sys) è attualmente oggetto di sfruttamento attivo. Microsoft ha provveduto al rilascio di aggiornamenti di sicurezza urg...

Immagine del sito
Vulnerabilità critica in FortiOS e altri prodotti Fortinet: aggiornamenti urgenti
Di Redazione RHC - 10/12/2025

Una vulnerabilità critica, monitorata con il codice CVE-2025-59719, riguarda le linee di prodotti FortiOS, FortiWeb, FortiProxy e FortiSwitchManager è stata segnalata da Fortinet tramite un avviso d...