Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Violato l’Internet Archive: Compromessi gli Account di 31 Milioni di Utenti

Redazione RHC : 10 Ottobre 2024 09:21

L’Internet Archive, noto per preservare una vasta quantità di contenuti web e multimediali, è stato recentemente bersaglio di un attacco informatico che ha colpito circa 31 milioni di account. La violazione ha esposto nomi utenti, indirizzi email e password in formato hash riporta Bleeping Computer.

La violazione è diventata pubblica mercoledì pomeriggio, quando i visitatori di archive.org hanno iniziato a visualizzare un avviso JavaScript inserito dall’hacker, che segnalava l’attacco subito dall’Internet Archive. Sebbene non sia stata confermata la compromissione di informazioni sensibili, l’archivio ha prontamente avvisato gli utenti e ha richiesto il cambio delle credenziali come misura di sicurezza.

“Hai mai avuto la sensazione che Internet Archive funzioni su chiavette e sia costantemente sul punto di subire una violazione della sicurezza catastrofica? È appena successo. Ecco 31 milioni di voi su HIBP!”, recita un avviso JavaScript mostrato sul sito archive.org compromesso.


Distribuisci i nostri corsi di formazione diventando un nostro Affiliato

Se sei un influencer, gestisci una community, un blog, un profilo social o semplicemente hai tanta voglia di diffondere cultura digitale e cybersecurity, questo è il momento perfetto per collaborare con RHC Academy. Unisciti al nostro Affiliate Program: potrai promuovere i nostri corsi online e guadagnare provvigioni ad ogni corso venduto. Fai parte del cambiamento. Diffondi conoscenza, costruisci fiducia, genera valore.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


L’intrusione è stata individuata ad agosto, ma si pensa che l’attacco sia avvenuto nei primi mesi del 2024. Secondo l’Internet Archive, i malintenzionati hanno ottenuto l’accesso sfruttando una vulnerabilità del sistema non ancora identificata in dettaglio. L’organizzazione ha immediatamente avviato indagini interne e collaborato con esperti di sicurezza per contenere l’incidente e prevenire ulteriori rischi.

La natura delle informazioni compromesse comprende i dettagli di accesso, come nomi utenti e password in formato hash con l’algoritmo bcrypt, una misura di sicurezza che rende difficili da decifrare le password originali. Nonostante ciò, l’archivio ha comunque invitato gli utenti a cambiare le loro password, soprattutto per evitare problemi di sicurezza se utilizzano le stesse credenziali su altri siti web. Nessuna indicazione suggerisce che i dati esposti siano stati finora utilizzati per scopi fraudolenti o venduti sul dark web.

L’Internet Archive ha intrapreso numerose azioni per affrontare l’accaduto. Oltre a forzare il reset delle password per tutti gli account interessati, ha anche potenziato i controlli di sicurezza. L’organizzazione ha intensificato il monitoraggio delle attività sospette sui propri sistemi e ha incrementato l’uso di tecnologie di autenticazione a più fattori (MFA) per garantire che solo gli utenti legittimi possano accedere ai propri account.

L’attacco all’Internet Archive ha sollevato preoccupazioni anche tra la comunità della sicurezza informatica. Nonostante la buona reputazione dell’organizzazione per quanto riguarda la gestione dei dati e la sicurezza, l’attacco ha messo in evidenza la vulnerabilità di piattaforme che raccolgono enormi quantità di informazioni personali, ma che potrebbero non essere dotate delle stesse risorse di grandi aziende tecnologiche per gestire la sicurezza informatica.

L’incidente serve come monito per tutte le organizzazioni, grandi e piccole, a mantenere una postura di sicurezza forte, con continui aggiornamenti e monitoraggi per prevenire future violazioni.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Da AI white ad AI black il passo è breve. Nuovi strumenti per Script Kiddies bussano alle porte

I ricercatori di Okta  hanno notato che aggressori sconosciuti stanno utilizzando lo strumento di intelligenza artificiale generativa v0 di Vercel per creare pagine false che imitano qu...

Se è gratuito, il prodotto sei tu. Google paga 314 milioni di dollari per violazione dei dati agli utenti Android

Google è al centro di un’imponente causa in California che si è conclusa con la decisione di pagare oltre 314 milioni di dollari agli utenti di smartphone Android nello stato. Una giu...

CTF di RHC 2025. Ingegneria sociale in gioco: scopri la quarta “flag” non risolta

La RHC Conference 2025, organizzata da Red Hot Cyber, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità italiana della cybersecurity, offrendo un ricco programma di talk, workshop e compet...

Linux Pwned! Privilege Escalation su SUDO in 5 secondi. HackerHood testa l’exploit CVE-2025-32463

Nella giornata di ieri, Red Hot Cyber ha pubblicato un approfondimento su una grave vulnerabilità scoperta in SUDO (CVE-2025-32463), che consente l’escalation dei privilegi a root in ambie...

Hackers nordcoreani a libro paga. Come le aziende hanno pagato stipendi a specialisti IT nordcoreani

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di un sistema su larga scala in cui falsi specialisti IT provenienti dalla RPDC i quali ottenevano lavoro presso aziende americ...