
A marzo WhatsApp ha ottenuto un’importante vittoria in tribunale contro la società israeliana NSO Group, che ha sviluppato lo spyware Pegasus. Un tribunale federale degli Stati Uniti ha consentito il rilascio di tre documenti che rivelano nuovi fatti sul lavoro di Pegasus.
I documenti includono dichiarazioni dei dipendenti di NSO, documenti interni dell’azienda e corrispondenza WhatsApp ottenuta tramite richieste legali. Tra i nuovi dati c’è l’informazione che NSO ha disabilitato l’accesso a Pegasus a 10 clienti governativi a causa di irregolarità nell’uso del programma.
La causa WhatsApp è stata intentata nel 2019. La società ha accusato NSO di attacchi informatici contro giornalisti, difensori dei diritti umani e attivisti, che hanno violato la legge statunitense sulla sicurezza informatica e le normative WhatsApp. Un portavoce del servizio di messaggistica ha affermato che nuove prove confermano come Pegasus sia stato utilizzato per la sorveglianza.
I documenti del tribunale indicano che NSO ha sviluppato gli exploit “Eden” e “Heaven“, che consentivano di penetrare nei dispositivi tramite i messaggi WhatsApp. I clienti dovevano semplicemente specificare il numero di destinazione, dopodiché Pegasus avrebbe installato automaticamente lo spyware. Una licenza annuale per questo software costava fino a 6,8 milioni di dollari e il reddito dell’azienda derivante dal suo utilizzo nel 2019 ammontava ad almeno 31 milioni di dollari.
NSO ha precedentemente sostenuto di non essere coinvolta nelle attività dei suoi clienti, ma i documenti indicano il contrario. Uno dei dipendenti dell’azienda ha ammesso che la decisione di lanciare gli exploit è stata presa all’interno di NSO. Si è anche saputo che sono stati creati account e server WhatsApp falsi per effettuare gli attacchi. Dopo gli aggiornamenti di sicurezza nel 2018, il messenger ha bloccato gli exploit “Heaven” ed “Eden” e nel 2020 ha bloccato un altro strumento NSO “Erised”, che poteva infettare i dispositivi senza alcuna interazione da parte della vittima.
Gli atti hanno anche rivelato che Pegasus veniva utilizzato per spiare la principessa Haya di Dubai, un fatto precedentemente coperto da diverse importanti pubblicazioni. Allo stesso tempo, NSO ha disabilitato 10 client a causa dell’abuso di spyware.
WhatsApp è ora in attesa della decisione del tribunale per prendere una decisione definitiva a suo favore. Gli esperti sottolineano che i dati divulgati potrebbero essere utilizzati in altre cause legali contro NSO in vari paesi. Access Now ha osservato che gli sforzi di WhatsApp stanno già producendo risultati. Nonostante il rifiuto della NSO di fornire informazioni complete, anche i dati disponibili sono utili per rafforzare la posizione dei querelanti in casi simili in tutto il mondo.
Recentemente a Barcellona, un avvocato ha intentato una causa contro i fondatori e uno dei leader del gruppo NSO, accusandoli di attacchi di spionaggio. Si tratta del primo precedente in cui sono state mosse accuse non solo contro l’azienda, ma anche contro specifici soggetti dietro le sue attività. La causa è stata intentata per conto di Andreu Van den Eynde, avvocato e professore specializzato in sicurezza informatica. Nel 2022 è diventato una delle vittime di una campagna di sorveglianza contro i catalani che sostengono l’indipendenza della regione.
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