
Dave Plummer, ex ingegnere senior molto stimato presso Microsoft, che ha guidato lo sviluppo di numerosi componenti fondamentali di Windows, tra cui Task Manager, il porting di Space Cadet Pinball per Windows NT e il supporto nativo per i file ZIP, ha ora affrontato pubblicamente una questione controversa, analizzando senza mezzi termini perché Windows “fa schifo”.
IT Home ha osservato che nel suo ultimo video su YouTube, “Windows “SUCKS”: How I’d Fix it by a retired Microsoft Windows engineer”, Plummer sottolinea che molte delle misure adottate da Microsoft per semplificare il sistema operativo e migliorare l’esperienza utente per gli utenti meno esperti hanno in realtà irritato un gruppo di utenti più attivi e avanzati, che si risentono del crescente numero di elementi di design restrittivi (guardrail) nel sistema.
Per risolvere questo conflitto, propone un suggerimento chiave: introdurre un interruttore per la “modalità minimalista” nel sistema . Abilitarlo riduce significativamente la “loquacità” del sistema, manifestata specificamente come segue:
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Plummer ha inoltre affermato che il termine “telemetria” è ormai quasi una “parola sensibile“, ma ha sottolineato che abolire completamente la telemetria non è una buona soluzione; una soluzione migliore è quella di garantire agli utenti piena trasparenza e controllo, ad esempio introducendo un meccanismo di “registro della privacy”: registrare tutte le attività di raccolta dati in un formato chiaro e di facile comprensione e consentire agli utenti di disattivare liberamente il caricamento di specifici tipi di dati.
Ha inoltre sostenuto che durante la fase iniziale di configurazione di Windows, agli utenti dovrebbe essere presentato un chiaro confronto tra account locali e account Microsoft, con una spiegazione chiara dei rispettivi vantaggi e svantaggi, restituendo così la scelta agli utenti finali sufficientemente razionali.
Per quanto riguarda gli aggiornamenti di sistema, Pramer ha sottolineato in particolare che le installazioni degli aggiornamenti dovrebbero essere rigorosamente limitate ai periodi di scarsa attività degli utenti e dovrebbero essere accompagnate da una funzione di “rollback con un clic” per evitare interruzioni della produzione dovute a errori di aggiornamento durante i periodi di picco di lavoro.
Di particolare rilievo è l’acuta osservazione di Plummer secondo cui Windows sta diventando sempre più un canale di vendita per altri prodotti Microsoft : il sistema propone spesso suggerimenti di aggiornamento o abbonamento per vari prodotti e servizi. Ritiene che il passaggio alla “modalità minimalista” di cui sopra potrebbe risolvere anche questo problema: disattivare completamente ogni forma di richiesta promozionale.
Tuttavia, ammette anche che è improbabile che questa soluzione venga adottata dagli attuali dirigenti Microsoft: dopotutto, uno dei loro KPI principali è aumentare il tasso di conversione degli utenti che cliccano sui contenuti consigliati. Plummer afferma senza mezzi termini che questa è la causa principale della profonda avversione di molti utenti per Windows e della loro condanna come “terribile“: gli utenti hanno la sensazione di aver pagato per un prodotto, ma sono costretti a utilizzare una piattaforma di vendita che spinge costantemente le vendite.
L’intero video è stimolante, soprattutto considerando il profondo coinvolgimento del relatore nello sviluppo di Windows e la sua approfondita conoscenza della logica di progettazione e della storia del sistema. Oltre ai punti sopra menzionati, Pramer discute anche di altri punti critici, come la disconnessione funzionale di lunga data tra l’app Impostazioni e il tradizionale Pannello di controllo
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.


La cultura del “tanto chi vuoi che mi attacchi?” gira ancora, testarda. Non è uno slogan, è proprio un modo di pensare. Una specie di alibi mentale che permette di rimandare, di non guardare tro...

La sicurezza informatica è un tema che non scherza, specialmente quando si parla di vulnerabilità che possono compromettere l’intero sistema. Ebbene, Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha appena lan...

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) ha diramato un’allerta critica includendo tre nuove vulnerabilità nel suo catalogo delle minacce informatiche sfruttate (KEV), evidenziand...

Quando si parla di sicurezza informatica, è normale pensare a un gioco costante tra chi attacca e chi difende. E in questo gioco, le vulnerabilità zero-day sono il jackpot per gli hacker criminali. ...

L’Open Source Intelligence (OSINT) è emersa, negli ultimi anni, come una delle discipline più affascinanti, ma anche più insidiose, nel panorama dell’informazione e della sicurezza. La sua esse...