
Oltre 16.500 gateway Ivanti Connect Secure e Poly Secure collegati a Internet sono a rischio di attacchi di alto livello di esecuzione di codice remoto (RCE) e di negazione del servizio (DoS).
La vulnerabilità, identificata come CVE-2024-21894, è stata rilevata nel componente IPSec di Ivanti Connect Secure versioni 9.xe 22.x. Questa falla può portare agli attacchi sopra descritti tramite l’invio di richieste appositamente predisposte da parte di utenti non autenticati.
IL bug è stato reso noto il 3 aprile 2024, dopodiché il motore di ricerca Shodan ha registrato 29.000 dispositivi sulla rete. Inoltre il servizio di monitoraggio delle minacce Shadowserver ha segnalato circa 18.000 istanze potenzialmente vulnerabili. Ivanti ha fortemente raccomandato agli amministratori di sistema di applicare gli aggiornamenti il prima possibile. Questo nonostante in quel momento non vi fosse alcuna indicazione di sfruttamento attivo tra i clienti.
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Dai successivi controlli di Shadowserver è emerso che circa 16.500 dispositivi erano effettivamente vulnerabili. La maggior parte di essi si trova negli Stati Uniti (4.700), seguita da Giappone (2.000), Regno Unito (1.000), Germania (900), Francia (900) e altri paesi.
Le vulnerabilità dei prodotti Ivanti diventano spesso un punto di ingresso per le organizzazioni di tutto il mondo. All’inizio di quest’anno, è stato riferito che gli hacker governativi avevano sfruttato diverse vulnerabilità nei prodotti Ivanti. Tale sfruttamento era per introdurre malware prima che il produttore si rendesse conto dell’esistenza dei problemi.
Il rapporto di Mandiant, pubblicato poco dopo la scoperta della vulnerabilità, esamina in modo dettagliato gli incidenti, concentrandosi sugli attacchi degli hacker cinesi che utilizzano la famiglia di malware SPAWN.
Gli amministratori di sistema che non hanno ancora implementato le protezioni e le correzioni disponibili per il CVE-2024-21894 sono fortemente incoraggiati a seguire le istruzioni del produttore.
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