Redazione RHC : 14 Febbraio 2022 07:59
Altra violazione di una azienda italiana effettuata dalla famigerata cyber-gang Lockbit 2.0.
In questo caso si tratta di una azienda di Treviso fondata nel 1978 e specializzata in prodotti quali accensioni elettroniche, centraline di accensione programmabili, bobine di alta tensione, regolatori di tensione per la ricarica di batterie o per lampade in AC, volano magneti, e molto altro ancora.
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Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato.
Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
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Si legge nel loro sito che “Le competenze acquisite nel corso degli anni hanno permesso alla IDM di operare in settori ad alta tecnologia, quali robotica, velivoli per missioni senza pilota (UAV), veicoli ibridi, telecomunicazioni, strumentazione medicale e sicurezza.” e che “Molti dei nostri prodotti hanno superato test di validazione ambientali e vibrazionali secondo le più severe normative internazionali, nonché verifiche di compatibilità elettromagnetica.”
Viene inoltre riportato che ogni prodotto viene progettato e realizzato nella sede di Montebelluna.
Di recente è apparso sul noto data-leak-side della cyber gang LockBit 2.0 un countdown fissato al 19 di febbraio alle 17:32 orario UTC per la pubblicazione di 10 file, che a quanto pare sembra un numero molto esiguo.
RHC monitorerà la questione in modo da aggiornare il seguente articolo, qualora ci siano novità sostanziali. Nel caso ci siano persone informate sui fatti che volessero fornire informazioni sulla vicenda, oppure la stessa azienda voglia fare una dichiarazione, possono accedere alla sezione contatti, oppure in forma anonima utilizzando la mail crittografata del whistleblower.
Le infezioni da ransomware possono essere devastanti per un’organizzazione e il ripristino dei dati può essere un processo difficile e laborioso che richiede operatori altamente specializzati per un recupero affidabile, anche se in assenza di un backup dei dati, sono molte le volte che il ripristino è stato impossibile.
Infatti, si consiglia agli utenti e agli amministratori di adottare delle misure di sicurezza preventive per proteggere le proprie reti dalle infezioni da ransomware e sono:
Sia gli individui che le organizzazioni sono scoraggiati dal pagare il riscatto, in quanto anche dopo il pagamento le cyber gang possono non rilasciare la chiave di decrittazione oppure le operazioni di ripristino possono subire degli errori e delle inconsistenze.
La sicurezza informatica è una cosa seria e oggi può minare profondamente il business di una azienda. Oggi occorre cambiare mentalità e pensare alla cybersecurity come una parte integrante del business e non pensarci solo dopo che è avvenuto un incidente di sicurezza informatica.
Nel mondo del cybercrime moderno, dove le frontiere tra criminalità e imprenditoria si fanno sempre più sfumate, il gruppo ransomware LockBit rappresenta un caso di studio affascinante. Atti...
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