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Autore: Massimiliano Brolli

L’Italia nel mondo degli Zero Day c’è! Le prime CNA Italiane sono Leonardo e Almaviva!

Se n’è parlato molto poco di questo avvenimento, che personalmente reputo strategicamente molto importante e segno di un forte cambiamento nella gestione delle vulnerabilità non documentate in Italia. A marzo 2024 scrissi un articolo in cui descrivevo un panorama italiano pressoché desolante: la cultura dei bug non documentati, gli zero-day, era praticamente inesistente, e non c’era alcuna CNA (CVE Numbering Authority) attiva nel nostro paese. La gestione delle vulnerabilità spesso è lasciata al caso o, peggio, nascosta dietro un velo di segretezza e incapace di creare un dialogo con la comunità dei ricercatori. Quel pezzo, pubblicato su Red Hot Cyber, rimbalzò sui

Cosa sono le Google dorks? Scopriamole assieme

Le Google dorks, sono diventate sinonimo di hacking, che può essere appreso da qualsiasi utente del World Wide Web. Anche se il termine si concentra su Google, ci sono alcuni comandi che funzionano anche su altri motori di ricerca. Durante la ricerca, spesso è necessario raccogliere quanti più dettagli possibili su un determinato argomento. Le Google dorks Le Google dork sono una tecnica di ricerca avanzata che può aiutare a scoprire dei dati nascosti ed indicizzati dal motore di ricerca Google, rispondendo ad una particolare esigenza di ricerca. Ad esempio, potresti essere in grado di scoprire la dichiarazione dei redditi di un’azienda

I Padri Fondatori della Community Hacker

La cultura hacker è nata grazie all’informatico Richard Greenblatt e al matematico Bill Gosper del Massachusetts Institute of Technology (MIT). Tutto è iniziato nel famoso Tech Model Railroad Club (TMRC) del MIT, di cui abbiamo parlato molte volte su Red Hot Cyber. Oggi vorrei parlare del programmatore e informatico Richard Greenblatt, nato il giorno di Natale del 1944 a Portland, nell’Oregon. Greenblatt era un esperto giocatore di scacchi e dall’età di nove anni smontava vecchie radio e televisioni per capire come funzionavano al loro interno. Costruiva anche amplificatori, modulatori, oscilloscopi e persino una macchina fotografica di base, puramente per interesse. Il TMRC

Cos’è il Wetware: il futuro del potenziamento del cervello attraverso hardware e software

A livello di definizione, per wetware si intende quella tecnologia che combina hardware e software per potenziare le forme di vita biologiche. Steve M. Potter, è un professore associato presso il Laboratorio di neuroingegneria dell’Università della Georgia, ha predetto che è in arrivo una nuova rivoluzione. Ma tutto questo quando avverrà? In effetti sta già accadendo. Cosa si intende per wetware Dal 1996, Potter è stato coinvolto in una ricerca all’avanguardia sulle “possibilità di sviluppo della cognizione potenziata attraverso l’hardware nelle persone”. Infatti nel saggio “The future of computing and neural interfacing“, Potter descrive che tutta la vita come la conosciamo noi

Decadenza Digitale: Quando il Futuro Promesso Diventa una Gabbia per la mente

Per decenni abbiamo celebrato il digitale come la promessa di un futuro più connesso, efficiente e democratico. Ma oggi, guardandoci intorno, sorge una domanda subdola e inquietante: e se fossimo veramente entrati nel periodo della decadenza digitale? Un’epoca in cui la tecnologia, da motore del progresso, si sta trasformando in una pesante zavorra, in disinformazione, dipendenza e soprattutto disumanizzazione — dove il digitale ci promette tutto, ma ci toglie lentamente ciò che ci rende umani. In questo articolo voglio condividere alcuni “segnali” che da tempo osservo e cerco di contestualizzare. Indizi sottili ma sempre più evidenti, che mostrano come il sogno digitale

La minaccia più grande dell’Intelligenza Artificiale? E’ che i giovani non sapranno più pensare!

“Ora che il genio è uscito dalla lampada, è impossibile rimetterlo dentro!”. Quante volte abbiamo scritto queste parole riguarda l’intelligenza artificiale? Ora che il genio è fuori, come nei racconti delle Mille e una notte, non possiamo far finta che nulla sia cambiato. Le tecnologie basate sull’IA ci stanno cambiando rapidamente – e profondamente – in ogni aspetto della nostra vita. Scriviamo con l’AI, parliamo con l’AI, disegniamo con l’AI, scriviamo musica con l’AI e ancora programmiamo, impariamo e perfino pensiamo con l’AI. Ma siamo davvero pronti? A guardarci indietro, da Alan Turing a John von Neumann passando da Marvin Minsky a

Le Action Figure della Cyber Security. Red Hot Cyber lancia la serie “Chiama Ammiocuggino!”

In un mondo dove ogni giorno si registrano migliaia di attacchi informatici, molte aziende continuano a sottovalutare l’importanza della cybersecurity, affidandosi a “sedicenti esperti” improvvisati o poco competenti. Da questa triste realtà nasce la nuova serie satirica di Red Hot Cyber: Amiocuggino – le action figure della cyber security. Una provocazione, certo. Ma anche uno specchio fedele di ciò che troppo spesso accade nel panorama aziendale italiano e non solo: ci si affida a persone prive di reali competenze, con la convinzione che “tanto basta saper smanettare” oppure “che vuoi che accada a noi?”. Il risultato? Sistemi vulnerabili, dati esposti, e un

Le backdoor di stato stanno arrivando. Ma questa volta, con il timbro UE!

I tempi stanno cambiando. Un tempo la sorveglianza era silenziosa, nascosta tra le pieghe del codice e delle reti. Oggi, invece, si presenta a volto scoperto, con l’appoggio della politica e la benedizione di normative che la vogliono rendere legale, strutturata, persino necessaria. Dopo Echelon, il Datagate con Edward Snowden nel 2013 accese i riflettori sulle pratiche di sorveglianza di massa svolta dalla NSA e dell’FBI. Tale scandalo mostrava come le democrazie più avanzate non siano immuni dal desiderio di ascoltare tutto, sempre. Poi è arrivato Vault 7, la più grande fuga di documenti della CIA mai registrata. In questa fuga di

Alla Scoperta dei Deface: tra Hacktivismo Cibernetico, Psy-Ops e Cyber Warfare

Negli ultimi anni, il fenomeno del defacement di siti web ha subito un’evoluzione significativa. Se un tempo rappresentava principalmente una forma di protesta digitale da parte di gruppi hacktivisti, oggi si intreccia sempre più con la guerra psicologica, informatica e le operazioni di disinformazione. Il defacement, o “deface”, consiste nella modifica non autorizzata di una pagina web, spesso per trasmettere messaggi politici, ideologici o propagandistici. Ma quali sono le dinamiche dietro questi attacchi? E quali implicazioni hanno nell’attuale contesto geopolitico? Il defacement: un’arma dell’hacktivismo L’hacktivismo (in inglese hacktivims che nasce dall’unione di “hacking” ed “Attivism”), ha utilizzato il defacement come strumento di

Il Mercato Sotterraneo degli Exploit 0day: Intermediari, PSOA e la Corsa agli Armamenti Cibernetici

Negli ultimi anni, il commercio di vulnerabilità informatiche è diventato un settore estremamente redditizio, al punto da essere considerato una vera e propria industria parallela alla cybersecurity. Il mercato underground degli exploit 0day – vulnerabilità sconosciute e non ancora patchate – è un ecosistema complesso in cui si muovono attori di vario tipo: hacker indipendenti, broker specializzati, gruppi criminali organizzati e governi che investono milioni di dollari per ottenere accesso a questi strumenti. Dalla vendita di exploit nei forum underground alle acquisizioni da parte di società come Zerodium e Crowdfense, fino agli attacchi sponsorizzati da Stati con operazioni come Stuxnet, il mercato

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