Redazione RHC : 12 Settembre 2020 14:30
Tutto inizia venerdi 4 settembre, sfruttando il weekend, come da copione, per infiltrarsi meglio all’interno delle infrastrutture non utilizzate dell’università capitolina.
In poche ore gli aggressori hanno penetrato i sistemi e sono riusciti a #criptare i file sui dischi rigidi contenenti preziosi dati sugli studi che possono aiutare a prevenire il #covid o sui biomarcatori della voce per effettuare la diagnosi attraverso l’intelligenza artificiale.
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“Per ora non è stato chiesto alcun riscatto e non sappiano ancora cosa abbiano esfiltrato, ma siamo riusciti subito ad avviare #contromisure circoscrivendo il danno e attivando il ripristino dal #backup”, spiega il rettore Orazio #Schillaci su Repubblica.
Esperti di #cybersecurity e Polizia postale sono attualmente al lavoro per comprendere l’accaduto. “Anche se i dettagli del punto di intrusione iniziale non sono noti”, commenta Max Heinemeyer, direttore del Threat Hunting della società #Darktrace, “a partire dalla nostra base clienti, possiamo affermare che le università sono le vittime del maggior numero di attacchi email di phishing”.
Probabilmente sarà #phishing e sicuramente è l’uomo il limite più grande da superare per la sicurezza informatica.
#redhotcyber #cybersecurity #databreach
https://www.wired.it/amp/286927/internet/web/2020/09/11/universita-tor-vergata-cyber-attacco/
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