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Da Torvalds a Stallman passando per Linux

Carlo Denza : 10 Gennaio 2023 09:28

Fine anni Sessanta, il sistema operativo UNIX è in gestazione nei laboratori della AT&T Bell.

Successivamente, per facilitarne il porting e la manutenzione, l’intero OS sarà riscritto da Ken Thompson e Dennis Ritchie in linguaggio C. Con questo tipo di background Unix diventa il sistema operativo più affidabile e diffuso tra aziende, enti scolastici e le università.

Ma uno scenario diverso si presenta all’orizzonte dei successivi anni Ottanta, dove un eccentrico e anticonformista programmatore diventato poi il guru del free software, Richard Stallman, inizia a lavorare ad una sua alternativa.

Un nerd ante litteram


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Linus Torvalds, capelli castani, occhi azzurri, occhialini che usa non solo per la miopia ma anche per mascherare le dimensioni del naso. Figlio di Nils, giornalista televisivo e radiofonico e di Anna redattrice all’ufficio esteri della Finnish News Agency entrambe attivisti del Partito Comunista.

Nasce ad Helsinki, Finlandia, il 28 dicembre 1969. Il suo bisnonno, un contadino povero della città di Vaasa (Finlandia) mette al mondo sei figli, solo due dei quali riescono a laurearsi.

Uno dei due è Leo Waldemar Tornqvist, l’uomo che avvicinò Linus al computer. Leo il nonno materno è stato professore di statistica all’università di Helsinki. Nel 1981 quando Linus aveva appena 11 anni, Leo comprò uno dei primi home-computer “computer  pensati esclusivamente per uso domestico” dell’epoca il famoso e glorioso Commodore Vic-20.

Caratteristica di questi computer era di non aver bisogno di nessun assemblaggio. Dopo averli collegati alla televisione, una volta accesi erano subito pronti. I Commodore consentivano la programmazione in Basic.

E Leo, nonno di Linus, riusciva proprio con il Basic a svolgere molti dei lavori fatti sui grandi computer (Mainframe) dell’università.  Condividendo queste esperienze con il nipote. Cosi, nonno Torvald, scriveva programmi su carta, non essendo a suo agio a batterli al pc, e Linus li digitava sul Commodore Vic-20.

Con il passare del tempo il piccolo imparò a scrivere programmi in autonomia, e uno dei primi e semplici listati in BASIC che scrisse, fu il seguente:

10 PRINT “CIAO”
20 GOTO 10

Ad Helsinki frequenta la Norssen High un liceo in lingua svedese, dove si distingue nelle materie scientifiche.

Terminato il liceo frequenta il Corso di studi in Informatica alla Facoltà di scienze matematiche e fisiche dove insieme ad un’altra matricola, tale Lars, entrano a far parte della Spektrum, un associazione di studenti. Un club composto da soli studenti di scienze pure: fisica, chimica, biologia, matematica. 

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I primi pc

L’adolescente Torvalds, come tutti i suoi contemporanei aveva avuto diversi home-computer, i primi PC per uso domestico. Il primo fu quello ereditato dal nonno materno, Leo, il già citato Commodore Vic-20 al quale seguirono il Commodore C64, una sorta di upgrade del Vic-20 e un Amiga computer, in quegli anni molto popolare.

Queste macchine erano tutte dotate di un proprio specifico sistema operativo. A seconda del brand tali sistemi potevano essere più rudimentali o più avanzati. Tra i PC dominava il DOS. Un’altra macchina comprata con i propri risparmi fu il Sinclair QL, uno dei primi home-computer a 32 bit, dotato di sistema operativo proprietario il Q-DOS che disponeva di un BASIC molto avanzato.

Tra le varie caratteristiche del Sinclair QL spiccava il multitasking, cioè la possibilità di eseguire più programmi contemporaneamente. Anche l’hardware riservava sorprese, montava un microprocessore Motorola 68000 a 16 bit, ma riusciva a gestire spazi di indirizzamenti a 32 bit, il che ne faceva un processore a 32 bit a tutti gli effetti. 

Il Servizio di Leva

Dopo essersi dedicato esclusivamente a corsi universitari e alle sue letture extracurriculari preferite (genere fantascientifico) termina il primo anno accademico e decide di svolgere il servizio militare. 

Gli si presentarono due possibilità: “fare il servizio civile, il quale sarebbe  durato un anno o svolgere il canonico servizio di leva, che dura solo otto mesi”.

Scelse di frequentare il corso AUC per diventare Ufficiale dell’Esercito Finlandese, nonostante gli costasse 90 giorni in più di servizio rispetto al soldato semplice e nonostante il rigido addestramento a cui tutti gli ufficiali erano sottoposti.

Addestramento fatto di una rigida disciplina ma anche di lunghe marce in giro per la Lapponia carico di attrezzature ed armi o di ore e ore passate a sciare per poi doversi accampare. Un corso di sopravvivenza per farla breve. Infine, dopo il periodo di C.A.R. e dopo la cerimonia di giuramento militare la destinazione ultima del sottotenente Torvalds fu nel Corpo dell’Artiglieria con l’ incarico di controllore di fuoco.

Un programmatore eccentrico

E’ stato già citato in questo articolo ma sicuramente meriterebbe un capitolo a parte.

Anche lui entra a far parte della nostra storia. Linus Torvalds conosce Richard Stallman ad una conferenza tenutasi nel 1991 al Politecnico di Helsinki.

Stallman è nato a New York nel 1953. Inizia a lavorare nel laboratorio di intelligenza artificiale del MIT (Massachusetts Institute of Technology) nel 1971 dove entra a far parte di una comunità di ricercatori in cui lo scambio o la cessione del software è tradizione.

Nel lontano 1984 inizia a lavorare ad un progetto, il quale vuole anche essere un alternativa a Unix, a cui dà il nome di GNU (GNU è un acronimo ricorsivo e sta per ”GNU is not Unix”) e lancia quello che possiamo definire una scommessa, un  movimento per l’affermazione delle libertà.

Cioè un offerta di programmi informatici che possano essere liberamente usati, copiati e distribuiti. Un approccio rivoluzionario in una  epoca di monopoli. Il concetto di software libero, basato sull’idea della libera condivisione.

Stallman è il padre del Free Software (in inglese “free” può essere tradotto sia come gratuito che come libero) il che non ha molto a che vedere con il prezzo del software.

Un software è libero ad alcune condizioni:

  • Libertà 0: chi lo usa è libero di utilizzare il programma per qualsiasi scopo
  • Libertà 1: l’utente ha la libertà di modificare il programma secondo i proprio scopi (ma per questo è necessario l’accesso al codice sorgente)
  • Libertà 2: l’utente ha la libertà di distribuire copie del programma, gratuitamente o dietro compenso
  • Libertà 3: si ha la libertà di distribuire versioni modificate del programma, così che la comunità possa fruire dei miglioramenti apportati

Giacché il termine inglese “free” si riferisce alla libertà e non al prezzo, vendere copie di un programma non contraddice il concetto di software libero.

Linux, forse, non occuperebbe il posto che oggi occupa nella computer science se non fosse esistito il concetto di Software Libero.

Pensato da Richard Stallman nel 1985, che creò la FSF (Free Software Foundation) e pubblicando il manifesto GNU, infatti uno degli obiettivi principali di GNU era proprio quello di sviluppare un sistema operativo, siccome all’epoca non esisteva un kernel Unix-like decisero di progettarne uno loro ex-novo che sarebbe stato il kernel libero(Hurd, nome del kernel) del nuovo sistema operativo. 

Carlo Denza
Diplomato in informatica, e come perito elettronico. Ha frequentato il Corso di Studio in Informatica presso la facoltà di Scienze MM.FF.NN. alla Federico II di Napoli. Dopo un corso in Java, collabora allo sviluppo di un applicazione web per servizi nell’ambito sanitario. Pubblica un pamphlet, una raccolta di articoli a carattere divulgativo.

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