
Edward Snowden, l’uomo che portò all’attenzione del mondo la “sorveglianza di massa” attraverso il DataGate, nel 2013, dopo le notizie relative allo spyware Pegasus ha subito riportato:
“I governi devono imporre una moratoria globale sul commercio internazionale di software di spionaggio, o nessun telefono cellulare sarà al sicuro dagli hacker sponsorizzati dallo stato”
Così, ha commentato la recente inchiesta giornalistica sull’uso dello spyware Pegasus e le attività del suo sviluppatore, la società israeliana NSO Group.
Il software Pegasus raccoglie dati dai telefoni cellulari infetti, incluso il contenuto di e-mail, messaggi di testo, elenco contatti, dati sulla posizione, foto, video e può anche attivare il microfono e la fotocamera del dispositivo per la registrazione nascosta, come abbiamo visto ieri nell’articolo su Pegasus.
Il programma sfrutta le vulnerabilità zero-day in iOS e Android per l’installazione nascosta su smartphone e il recupero di informazioni da remoto. Ad esempio, su iOS 14.6 Pegasus può essere installato da remoto tramite iMessage senza cliccare su un determinato link (attacco zero-click).
Nell’ambito dell’indagine, gli esperti dell’ONG francese Forbidden Stories e dell’organizzazione per i diritti umani Amnesty International hanno analizzato un elenco di 50.000 numeri di telefono che si ritiene appartengano a persone di interesse per i clienti del Gruppo NSO e hanno scoperto dozzine di infezioni da spyware Pegasus di successo.
Lo stesso gruppo NSO afferma di tenere conto delle considerazioni etiche e di vendere il proprio software solo a clienti verificati.
Inoltre, l’azienda è soggetta alle normative sul controllo delle esportazioni di Israele, Cipro e Bulgaria. Il produttore ha anche sottolineato di non avere informazioni su come i suoi clienti utilizzino Pegasus.
Snowden ha affermato che la nuova indagine illustra come il malware commerciale consente a regimi oppressivi di spiare un gran numero di persone.
“Se possono fare la stessa cosa a distanza con pochi costi e senza rischi, inizieranno a farlo sempre con tutti coloro che sono di qualche interesse”
ha detto Snowden aggiungendo:
“Se non si fa nulla per fermare la vendita di questa tecnologia, il numero risulterà non 50mila, ma 50 milioni di obiettivi, e questo accadrà molto prima di quanto ci aspettiamo”.
Il business dei sistemi spyware è arrivato all’attenzione dei media, ma sono anni che su Red Hot Cyber ne parliamo, Ci sono molte aziende che lavorano su questo redditizio business, e come per il ransonmware, lavorare nell’ombra è la cosa migliore.
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