Redazione RHC : 19 Agosto 2025 10:51
Una complessa operazione di attacco è stata individuata recentemente, nella quale gli aggressori digitali utilizzano la struttura di protezione Cisco per eseguire manovre di inganno online. I malintenzionati prendono di mira la tecnologia Cisco Safe Links, ideata per mettere al sicuro gli utenti da indirizzi URL pericolosi, al fine di sviare i sistemi di individuazione e superare i controlli di rete, approfittando della credibilità legata al nome Cisco nel settore della sicurezza.
Secondo l’analisi di Raven AI, il vettore di attacco sfrutta Cisco Safe Links, un componente della suite Secure Email Gateway e Web Security di Cisco che riscrive gli URL sospetti nelle e-mail, indirizzando i clic attraverso l’infrastruttura di scansione di Cisco su secure-web.cisco[.]com. Gli aggressori hanno scoperto diversi metodi per generare Cisco Safe Link legittimi per scopi dannosi.
Quando gli utenti vedono URL che inizia con secure-web[.]cisco.com, istintivamente si fidano del collegamento grazie alla reputazione di Cisco nel campo della sicurezza informatica, creando quella che i ricercatori definiscono “fiducia per associazione”. Inoltre l’attacco aggira i tradizionali gateway di sicurezza della posta elettronica perché molti sistemi concentrano la loro analisi sui domini visibili negli URL.
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Le tecniche principali includono sfruttano i servizi cloud che inviano e-mail tramite ambienti protetti da Cisco e riciclando i collegamenti sicuri generati in precedenza da campagne precedenti. Quando il dominio viene visualizzato come secure-web.cisco[.]com, spesso passa attraverso filtri che altrimenti segnalerebbero contenuti sospetti.
Tra gli esempi recenti rilevati da Raven AI figurano e-mail di “Richiesta di revisione documenti” dall’aspetto professionale provenienti da presunti servizi di firma elettronica, complete di branding e terminologia aziendale appropriati.
L’intelligenza artificiale contestuale di Raven AI ha identificato con successo questi attacchi analizzando simultaneamente più segnali, tra cui identità del mittente incoerenti, strutture URL sospette con parametri codificati e modelli di richiesta di documenti comunemente utilizzati nel phishing delle credenziali. La capacità del sistema di comprendere flussi di lavoro aziendali legittimi gli consente di individuare quando le comunicazioni si discostano dagli schemi previsti, anche quando sembrano redatte in modo professionale.
Questo comporta una trasformazione radicale nel panorama delle minacce informatiche, dove i malintenzionati prendono di mira i processi organizzativi e la psicologia dell’utente, andando oltre le semplici vulnerabilità tecnologiche.
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