
Nella giornata di ieri abbiamo scritto che il WEF in un recente report ha riportato che entro il 2028 ci sarà un calo del 25% dei posti di lavoro causato anche dalle AI.
Nel mentre, la IBM ha preso la decisione di interrompere temporaneamente il reclutamento per posizioni che potrebbero essere sostituite da soluzioni basate sull’intelligenza artificiale nei prossimi anni. Lo ha annunciato l’amministratore delegato della società Arvind Krishna.
In particolare, l’azienda ha limitato l’assunzione di personale di back office, inclusa la funzione HR. Le posizioni rappresentano circa 26.000 posti di lavoro. Secondo Krishna, entro cinque anni IBM ne sostituirà il 30% attraverso l’introduzione dell’intelligenza artificiale e dell’automazione, che porterà al licenziamento di circa 7,8mila dipendenti.
Gli strumenti di intelligenza artificiale hanno già dimostrato le loro capacità nell’automazione del servizio clienti, nella scrittura di testi e nella generazione di codice. Molti osservatori temono che tali decisioni possano portare alla distruzione del mercato del lavoro. Il piano di Krishna rappresenta una delle più grandi strategie per le risorse umane che la nuova tecnologia contribuirà a fornire.
Krishna ritiene che le attività di routine del dipartimento delle risorse umane saranno completamente automatizzate, compresa la fornitura di lettere di conferma dell’assunzione o la riassegnazione dei dipendenti tra i dipartimenti. Ritiene che le funzioni delle risorse umane come la valutazione delle prestazioni lavorative saranno probabilmente sostituite dall’intelligenza artificiale entro il prossimo decennio.
Allo stesso tempo, l’azienda continua ad assumere personale per sviluppare software e lavorare con i clienti. Al momento, lo staff di IBM comprende 260mila persone.
Le nuove misure di produttività ed efficienza dovrebbero aiutare l’azienda a risparmiare 2 miliardi di dollari entro la fine del 2024, ha affermato il chief financial officer James Cavanaugh.
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