Redazione RHC : 19 Settembre 2022 18:56
Il problema è stato scoperto dal co-fondatore di otto-js e CTO Josh Summit. Durante uno dei test, Summit e il team di ott-js hanno scoperto che se un utente attiva un determinato set di impostazioni nella funzione di controllo ortografico avanzato in Edge o Chrome, quando inserisce dati personali e password, sarà inviato in forma non protetta ai server Microsoft e Google.
È anche noto che le password possono essere trasmesse ai server dei colossi IT anche se l’utente utilizza semplicemente la funzione di anteprima delle password, in quanto influenzata dal controllo ortografico avanzato.
I dati sono a rischio non solo per gli utenti ordinari, ma anche per le grandi aziende, perché i dati dei dipendenti possono essere compromessi da hacker sconosciuti.
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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
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Per dimostrarlo, l’azienda ha fornito un esempio.
La prima immagine mostra la pagina di accesso di Alibaba Cloud.
Quando accedi con Chrome, il correttore ortografico avanzato invia informazioni sulla richiesta ai server di Google senza autorizzazione.
Come puoi vedere nello screenshot qui sotto, queste informazioni includono una password inserita da un dipendente dell’azienda.
L’accesso a tali informazioni può portare a qualsiasi cosa, dal furto di dati dell’organizzazione e dei clienti al completa compromissione di una infrastruttura critica.
Il team di otto-js ha effettuato alcuni test e analisi e ha scoperto che 29 gruppi di controllo su 30 (social media, strumenti per ufficio, siti governativi e siti di servizi finanziari) inviano dati ai server di Google e Microsoft.
Il 73% dei siti testati invia password a server di terze parti se l’utente utilizza la funzione di anteprima password.
L’azienda ha già contattato Microsoft 365, Alibaba Cloud, Google Cloud, AWS, LastPass e li ha avvertiti dei possibili rischi per i clienti aziendali. Secondo le risposte di AWS e LastPass, hanno già risolto con successo il problema.
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