
Redazione RHC : 26 Maggio 2022 07:55
La Commissione europea ha condotto un’indagine sull’impatto della criminalità informatica sulle piccole e medie imprese (PMI). I risultati, pubblicati il 12 di maggio, dovrebbero fornire una panoramica e un aiuto alle autorità di polizia. Sono state condotte 501 interviste ad aziende francesi tra il 26 novembre 2021 e il 17 dicembre 2021.
Le PMI sono preoccupate per l’aumento delle attività di l’hacking e il tentativo di accesso dei malintenzionati ai conti bancari online (29%), per il phishing, acquisizione di account o furto di identità (28%), allo stesso livello di virus, spyware o malware oppure l’accesso non autorizzato a file o reti (23%).
Nel complesso però, la media francese è al di sotto di quella europea. Ad esempio, le PMI europee hanno risposto di essere preoccupate per il ransomware per un 22% contro il 16% delle aziende francesi.
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Il 19% delle PMI francesi, infatti, dichiara di aver subito almeno un incidente informatico (ransomware, phishing, accesso non autorizzato a file o reti, virus, attacchi denial of service, ecc.) nel corso dell’anno 2021.
Ancora una volta sono al di sotto della media europea, che è del 28%. Ciò non significa automaticamente che la Francia abbia sofferto di meno.
In merito all’impatto di un incidente informatico, le PMI francesi hanno risposto con un 33% di aver avuto un aumento del lavoro necessario per rispondere all’attacco, invece un 20% ha riportato l’impossibilità di utilizzare risorse o servizi e un altro 20% l’impossibilità per i dipendenti di svolgere le attività quotidiane.
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