
Una vasta operazione di cyberspionaggio condotta dalla Cina, denominata “Salt Typhoon”, è stata descritta recentemente come la più ambiziosa mai attribuita a Pechino. Secondo il rapporto, questa campagna avrebbe portato al furto di dati sensibili di quasi tutti gli americani, compresi nomi di alto profilo come il presidente Donald Trump e il vicepresidente JD Vance. La dimensione dell’attacco conferma la capacità dei gruppi cinesi di penetrare in profondità nelle reti di comunicazione internazionali.
Gli obiettivi colpiti non si limitano agli Stati Uniti: Salt Typhoon ha infatti compromesso reti di telecomunicazione in oltre 80 paesi, rendendo evidente l’estensione globale di questa operazione. La scelta di colpire le telecomunicazioni appare strategica, poiché permette di intercettare, manipolare e utilizzare informazioni su larga scala, con possibili ripercussioni per governi, aziende e cittadini.
Parallelamente a Salt Typhoon, è stato citato un ulteriore vettore di minaccia, identificato come “Volt Typhoon”, che ha spostato l’attenzione verso infrastrutture critiche americane, tra cui le reti elettriche. La combinazione dei due scenari aumenta le preoccupazioni sulla sicurezza nazionale, poiché dimostra una doppia capacità: spionaggio politico e colpi mirati a strutture vitali.
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La risposta statunitense si sta articolando attraverso contromisure legali e di cybersecurity messe in campo da organismi come l’FBI e il Dipartimento di Giustizia. Le autorità hanno rafforzato gli strumenti di difesa e intensificato le indagini, segnalando la volontà di contrastare l’operazione non solo sul piano tecnico, ma anche su quello giuridico e diplomatico.
Il rapporto sottolinea inoltre le gravi implicazioni per i cittadini comuni, che rischiano di vedere compromessa la propria privacy a causa dell’esfiltrazione di dati personali. A queste criticità si aggiunge la minaccia verso infrastrutture strategiche, capaci di influenzare direttamente la vita quotidiana delle persone, rendendo la portata dell’attacco ancora più allarmante.
Guam è emersa come uno dei punti nevralgici di questa vicenda, poiché considerata particolarmente vulnerabile a causa della sua importanza strategica nello scenario geopolitico e militare. La posizione dell’isola ne fa un obiettivo privilegiato, rendendola simbolo della fragilità degli equilibri in questa nuova forma di conflitto.
Nonostante la gravità delle accuse, la Cina ha negato ogni coinvolgimento nell’operazione. Tuttavia, la condanna e le reazioni internazionali crescono, contribuendo ad alimentare tensioni politiche tra Washington e Pechino. Gli esperti stimano perdite economiche di miliardi di dollari, un impatto che si aggiunge alle conseguenze geopolitiche, trasformando Salt Typhoon in un evento destinato a segnare profondamente i rapporti tra le due potenze.
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