Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Root in meno di due minuti: come Phoenix sfrutta falle nelle TRR dei moduli DDR5

Redazione RHC : 20 Settembre 2025 15:32

È stata sviluppata una nuova variante degli attacchi Rowhammer in grado di bypassare i più recenti meccanismi di sicurezza dei chip DDR5 di SK Hynix. Denominato Phoenix, l’attacco consente l’accesso root ai sistemi basati su DDR5 in meno di due minuti.

Ricordiamo che l’ attacco Rowhammer originale è stato ideato dagli esperti della Carnegie Mellon University nel 2014. La sua essenza risiede nel fatto che una manipolazione intensa di alcune celle di memoria può causare un cambiamento nello stato dei bit nelle celle adiacenti.

Le celle di memoria memorizzano le informazioni sotto forma di cariche elettriche, che determinano il valore dei bit al loro interno, ovvero 1 o 0. A causa dell’aumentata densità delle celle, ripetuti “colpi di martello” (quando un’applicazione accede alle stesse aree migliaia di volte in una frazione di secondo) possono modificare lo stato di carica nelle righe adiacenti, causando “bit flip”. Da qui il nome “Rowhammer”.

Prompt Engineering & Sicurezza: diventa l’esperto che guida l’AI

Vuoi dominare l’AI generativa e usarla in modo sicuro e professionale? Con il Corso Prompt Engineering: dalle basi alla cybersecurity, guidato da Luca Vinciguerra, data scientist ed esperto di sicurezza informatica, impari a creare prompt efficaci, ottimizzare i modelli linguistici e difenderti dai rischi legati all’intelligenza artificiale. Un percorso pratico e subito spendibile per distinguerti nel mondo del lavoro.
Non restare indietro: investi oggi nelle tue competenze e porta il tuo profilo professionale a un nuovo livello.
Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com
Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]



Supporta RHC attraverso:
 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.
 

Uno dei meccanismi di difesa contro gli attacchi Rowhammer è chiamato Target Row Refresh (TRR). Previene il bit flipping attivando ulteriori aggiornamenti di riga quando vengono rilevati accessi frequenti a una riga specifica.

L’attacco Phoenix rowhammer è stato sviluppato da Google e dal team COMSEC del Politecnico Federale Svizzero di Zurigo (ETH Zurich). Il rapporto sottolinea che l’attacco è stato testato sui chip di memoria DDR5 di Hynix (uno dei maggiori produttori di chip di memoria, con una quota di mercato di circa il 36%), ma Phoenix potrebbe minacciare anche i prodotti di altri produttori.

Dopo aver analizzato le sofisticate difese implementate da Hynix per proteggersi dagli attacchi Rowhammer e averne esaminato il funzionamento, i ricercatori hanno scoperto che alcuni intervalli di aggiornamento non erano monitorati dalle difese, il che avrebbe potuto essere sfruttato da un ipotetico aggressore.

Gli esperti hanno anche sviluppato un metodo che consente a Phoenix di tracciare e sincronizzare migliaia di operazioni di aggiornamento, eseguendo l’autocorrezione quando ne vengono rilevate di mancanti. Per aggirare la protezione TRR, Phoenix si estende su intervalli di aggiornamento di 128 e 2608 e agisce solo su specifici slot di attivazione in momenti specifici.

Di conseguenza, i ricercatori sono riusciti a “invertire” i bit su tutti i 15 chip di memoria DDR5 nel pool di test e a creare un exploit di escalation dei privilegi utilizzando Rowhammer. I test hanno dimostrato che ottenere una shell di root “su un tipico sistema DDR5 con impostazioni predefinite” ha richiesto solo 109 secondi.

Gli autori di Phoenix hanno anche esplorato la potenziale applicazione pratica di questo attacco per ottenere il controllo di un sistema bersaglio. Hanno scoperto che, quando si prendevano di mira le PTE per creare primitive di lettura/scrittura arbitrarie, tutti i prodotti testati presentavano la vulnerabilità. In un altro test, i ricercatori hanno preso di mira le chiavi RSA-2048 delle macchine virtuali per decifrare l’autenticazione SSH e hanno scoperto che il 73% dei moduli DIMM era vulnerabile a tale attacco.

In un terzo esperimento, i ricercatori hanno scoperto di poter modificare il binario sudo per elevare i privilegi locali al livello root sul 33% dei chip testati. Come mostra la tabella, tutti i chip di memoria testati erano vulnerabili ad almeno uno dei pattern Rowhammer dell’attacco Phoenix. Il pattern più breve, con intervalli di aggiornamento di 128, si è dimostrato più efficace e ha generato in media più flip.

Al problema Phoenix è stato assegnato l’identificatore CVE-2025-6202 e gli autori dell’attacco avvertono che riguarda tutti i moduli RAM DIMM prodotti tra gennaio 2021 e dicembre 2024.

Sebbene Rowhammer sia un problema di sicurezza diffuso a livello di settore e non possa essere risolto con patch nei moduli di memoria attualmente in commercio, gli utenti possono proteggersi da Phoenix triplicando l’intervallo di aggiornamento della DRAM (tREFI). Tuttavia, è stato notato che questo può causare errori e corruzione dei dati, con conseguente instabilità complessiva del sistema.

Oltre a un rapporto dettagliato sul nuovo attacco, i ricercatori hanno pubblicato su GitHub tutto il necessario per riprodurre Phoenix. Il repository include esperimenti FPGA per l’inversione delle implementazioni TRR e codice di exploit proof-of-concept.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Un grave attacco informatico colpisce gli aeroporti europei. Voli fermi
Di Redazione RHC - 20/09/2025

Sabato 20 settembre 2025 un attacco informatico ha colpito un fornitore di servizi utilizzati da diversi aeroporti europei, tra cui Bruxelles, Berlino e Londra-Heathrow. L’incidente ha causato notev...

L’Italia passa al contrattacco cyber! Dopo il decreto Aiuti, nuovo provvedimento alla camera
Di Redazione RHC - 19/09/2025

Un disegno di legge volto a potenziare la presenza delle Forze Armate nello spazio cibernetico è stato sottoposto all’esame della Camera. Il provvedimento, sostenuto dal presidente della Commission...

Due ragazzi militanti in Scattered Spider colpevoli per l’attacco informatico alla TfL
Di Redazione RHC - 19/09/2025

Due ragazzi militanti nel gruppo Scattered Spider sono stati incriminati nell’ambito delle indagini della National Crime Agency su un attacco informatico a Transport for London (TfL). Il 31 agosto 2...

Questo ennesimo articolo “contro” ChatControl sarà assolutamente inutile?
Di Stefano Gazzella - 18/09/2025

Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un d...

RHC intervista ShinyHunters: “I sistemi si riparano, le persone restano vulnerabili!”
Di RHC Dark Lab - 17/09/2025

ShinyHunters è un gruppo noto per il coinvolgimento in diversi attacchi informatici di alto profilo. Formatosi intorno al 2020, il gruppo ha guadagnato notorietà attraverso una serie di attacchi mir...