Redazione RHC : 11 Maggio 2020 20:14
Il mercato “parassitario” dei crimini informatici, ha avuto una forte impennata dall’inizio della pandemia da #coronavirus, mettendo in moto tutto l’ecosistema del #cybercrime.
I gruppi APT/National State stanno rubando proprietà intellettuale nella ricerca di informazioni sui vaccini (di recente UK ha accusato la Russia di spionaggio). I #BlackHat da #profitto, attraverso il #phishing, #malware, #fakesite (ieri abbiamo visto la frode colossale ai danni della germania), stanno minando nel profondo la #cyberigene e, – ciliegine sulla torta – l’esplosione del mercato nero nelle #darknet.
Infatti, oltre alla rivendita di mascherine, e di #DPI base, stanno da qualche tempo vendendo fiale di #sangue e #plasma di pazienti guariti (forse) dal coronavirus a scopo di ricerca e come vaccino.
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Le orribili scoperte fanno parte di un’indagine della National University australiana commissionata dall’Austalian Institute of Criminology.
Hanno riportato che il sangue sarebbe stato offerto come un tipo di “#vaccinazione passiva”, in cui qualcuno (che crede di essere a rischio di infezione) riceve anticorpi per il virus iniettando il plasma.
#redhotcyber #cybersecurity
https://7news.com.au/lifestyle/health-wellbeing/investigation-uncovers-gruesome-coronavirus-offerings-on-the-dark-web–c-1007685
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