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Tag: attacchi informatici

QNAP risolve 7 bug critici nei sistemi NAS scoperti al Pwn2Own Ireland 2025

QNAP ha risolto sette vulnerabilità critiche di tipo zero-day nei propri sistemi operativi NAS (Network Attached Storage), dopo che un gruppo di ricercatori, partecipando al Pwn2Own Ireland 2025 che si è tenuto a Cork dal 20 al 22 ottobre, è riuscito a sfruttarle con successo. In un ambiente controllato, gli exploit dimostrati mettono in luce vulnerabilità a livello del kernel e falle nell’interfaccia web, le quali potrebbero permettere a malintenzionati non autenticati di compromettere il dispositivo e di esfiltrare i dati ivi memorizzati. A scovare le falli i team Summoning Team, DEVCORE, Team DDOS e uno stagista di CyCraft hanno concatenato questi

Doppio Gioco: i dipendenti di un’azienda che “risolveva” gli attacchi ransomware li lanciavano loro stessi

Tre ex dipendenti di DigitalMint, che hanno indagato sugli incidenti ransomware e negoziato con i gruppi di ransomware, sono accusati di aver hackerato le reti di cinque aziende americane. Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, hanno partecipato ad attacchi ransomware BlackCat (ALPHV) e hanno estorto milioni di dollari alle vittime. Il caso coinvolge un 28enne e un 33enne della Georgia ed un loro complice. Sono accusati di associazione a delinquere volta a interferire con il commercio interstatale attraverso racket, interferenza effettiva con il commercio e danneggiamento intenzionale di computer protetti. Queste accuse prevedono una pena massima di 50 anni di

La cybersicurezza è democratica: lo stesso virus colpisce multinazionali e casalinghe

Lo stesso malware che ieri bloccava i server di una grande banca oggi cripta le foto della signora Pina sul suo PC di casa. Come? Con un innocuo messaggio WhatsApp, inviato dal nipote, la cui moglie lavora proprio in quell’istituto di credito, che ha preso lo stesso virus sul PC aziendale che si è diffuso automaticamente. Questa storia non è una fiaba ma la cruda realtà che dimostra una verità scomoda: la cybersecurity è profondamente democratica. Le minacce non fanno distinzioni, colpiscono multinazionali e casalinghe, grandi aziende e singoli individui, sfruttando l’anello più debole della catena: il fattore umano. Le organizzazioni non

Cisco risolve vulnerabilità critiche in ASA, DTD e Unified Contact Center Express

Cisco ha reso noto recentemente di aver scoperto una nuova tipologia di attacco informatico mirato a compromettere i dispositivi che operano con i software Cisco Secure Firewall Adaptive Security Appliance (ASA) e Cisco Secure Firewall Threat Defense (FTD). I bug rilevati dal ricercatore di sicurezza Jahmel Harris sono monitorati con i codici CVE-2025-20333 e CVE-2025-20362. Mentre lo sfruttamento riuscito di CVE-2025-20333 consente a un aggressore di eseguire codice arbitrario come root utilizzando richieste HTTP contraffatte, attraverso il CVE-2025-20362 si può accedere a un URL limitato senza autenticazione. i prodotti interessati sono: L’aggiornamento arriva mentre Cisco ha risolto due falle di sicurezza critiche

Aumentano gli attacchi informatici contro applicazioni pubbliche. Il report di CISCO

Milano, 4 novembre 2025 – Aumentano gli attacchi informatici che sfruttano applicazioni accessibili al pubblico, come siti web o portali aziendali, per entrare nei sistemi delle organizzazioni, e cresce anche il phishing condotto attraverso account aziendali compromessi. In calo invece gli attacchi ransomware, anche se di questo tipo di minaccia sono state rilevate nuove pericolose varianti. Questi i dati più significativi emersi dal Report di Cisco Talos – relativo al trimestre luglio, agosto e settembre del 2025. Per quanto riguarda attacchi informatici che sfruttano applicazioni accessibili al pubblico, si tratta di una modalità utilizzata in oltre sei casi su dieci tra gli

Addio al malware! Nel 2025 i criminal hacker entrano con account legittimi per restare invisibili

Un report di FortiGuard relativo alla prima metà del 2025 mostra che gli aggressori motivati economicamente stanno rinunciando sempre più a exploit e malware sofisticati. Invece di implementare strumenti utilizzano account validi e strumenti di accesso remoto legittimi per penetrare nelle reti aziendali senza essere rilevati. Questo approccio si è dimostrato non solo più semplice ed economico, ma anche significativamente più efficace: gli attacchi che utilizzano password rubate sfuggono sempre più spesso al rilevamento. Gli esperti riferiscono che nei primi sei mesi dell’anno hanno indagato su decine di incidenti in diversi settori, dalla produzione alla finanza e alle telecomunicazioni. L’analisi di questi

Che cos’è la Sicurezza Informatica. Tra minacce, cybercrime, protezione e lavoro

La cybersecurity è diventata uno dei temi più importanti nell’era digitale in cui viviamo. Con l’aumento del numero di dispositivi connessi, la diffusione di internet e la crescita esponenziale dei dati online, il rischio di attacchi informatici è aumentato in modo esponenziale. Ma cosa si intende per cybersecurity? In parole semplici, la cybersecurity è l’insieme di tecnologie, processi e pratiche progettati per proteggere le reti, i dispositivi e i dati da attacchi informatici, frodi e altre minacce digitali. La cybersecurity è essenziale per garantire la sicurezza online, sia per i singoli utenti che per le aziende. Le minacce informatiche Le minacce informatiche

La corsa alla cybersicurezza è partita e l’Italia corre con le scarpe legate

Negli ultimi anni la cybersecurity è balzata in cima all’agenda di imprese, istituzioni e pubblica amministrazione. Ma se guardiamo ai numeri, l’Italia sembra ancora correre con le scarpe legate: investe circa lo 0,12% del PIL in sicurezza digitale, meno della metà di Francia e Germania e appena un terzo rispetto a Regno Unito e Stati Uniti (fonti: Rapporto Clusit 2025, DeepStrike Cybersecurity Spend Report 2025). Questo budget ridotto si traduce in un parco strumenti spesso vecchio e polveroso, incapace di tenere il passo con la mole e la complessità degli attacchi. Il Rapporto Clusit 2025 fotografa una realtà che non lascia spazio

Le Security Operations al tempo dell’Artificial Intelligence

A cura di Vicki Vinci, SOC Architect – International di Fortinet Il trend tecnologico di assoluto maggior rilievo degli ultimi anni è senza dubbio l’avvento dell’Artificial Intelligence soprattutto declinata nella sua componente generativa (GenAI). Accantonando per il momento le considerazioni su come il mercato ne abbia fatto adozione, non è negabile che nel mondo della sicurezza questa evoluzione abbia portato una serie di cambiamenti molto significativi. Proviamo ad analizzare alcuni casi d’uso su cui l’industria della security e la community hanno provato a focalizzare maggiormente l’attenzione: Partendo dal primo esempio non v’è dubbio che la possibilità di utilizzare strumenti di GenAI abbia

AzureHound: lo strumento “legittimo” per gli assalti al cloud

AzureHound, parte della suite BloodHound, nasce come strumento open-source per aiutare i team di sicurezza e i red team a individuare vulnerabilità e percorsi di escalation negli ambienti Microsoft Azure ed Entra ID. Oggi, però, è sempre più spesso utilizzato da gruppi criminali e attori sponsorizzati da stati per scopi ben diversi: mappare infrastrutture cloud, identificare ruoli privilegiati e pianificare attacchi mirati. Perché AzureHound è diventato uno strumento pericoloso Scritto in Go e disponibile per Windows, Linux e macOS, AzureHound interroga le API di Microsoft Graph e Azure REST per raccogliere informazioni su identità, ruoli, applicazioni e risorse presenti nel tenant. Il

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