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Tag: cve

CISA lancia nuovo piano per migliorare qualità CVE e difesa informatica globale

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti ha presentato il documento “CISA Strategic Focus CVE Quality for a Cyber Secure Future”, una visione strategica volta a ridefinire il programma Common Vulnerabilities and Exposures (CVE). L’obiettivo è orientare il sistema verso le reali esigenze della comunità globale della sicurezza informatica, ponendo al centro fiducia, reattività e qualità dei dati. Il documento segna il passaggio da una fase di crescita quantitativa a un’”era di qualità”, che mira a rafforzare la logica costruttiva e l’evoluzione del sistema di difesa cibernetica. Il progetto CVE, nato come strumento universale di identificazione delle vulnerabilità, ha

Vulnerabilità Critica nel Kernel Linux: Una nuova Escalation di Privilegi

È stata scoperta una vulnerabilità critica di tipo double free nel modulo pipapo set del sottosistema NFT del kernel Linux. Un aggressore senza privilegi può sfruttare questa vulnerabilità inviando un messaggio netlink appositamente predisposto, innescando un errore double-free con elevata stabilità. L’aggressore può sfruttare le tecniche di exploit del kernel per ottenere un’escalation locale dei privilegi. La vulnerabilità risiede nella funzione nft_add_set_elem che si trova in net/netfilter/nf_tables_api.c, dove una variabile stack non inizializzata struct nft_set_elem elem diventa la fonte del difetto di sicurezza. Gli analisti di SSD hanno riportato che il problema si verifica quando l’opzione di configurazione CONFIG_INIT_STACK_ALL_ZERO è disabilitata, lasciando dati non

Scoperta grave vulnerabilità su Chrome: exploit usato da APT TaxOff per installare malware avanzato

Secondo una analisi degli specialisti del Positive Technologies Expert Security Center, è stata rilevata una nuova vulnerabilità in Google Chrome monitorata con l’identificatore CVE-2025-2783, che consente l’escape dalla sandbox, sfruttata attivamente dal gruppo APT TaxOff da marzo 2025. La catena di attacco inizia con e-mail di phishing che utilizza il CVE-2025-2783, concepita per apparire come inviti legittimi a eventi di alto profilo, tra cui il forum Primakov Readings. Quando le vittime cliccano sui link dannosi incorporati in queste e-mail, l’ exploit si attiva automaticamente, bypassando la sandbox di sicurezza di Chrome e installando la backdoor Trinper senza richiedere ulteriore interazione da parte dell’utente. I ricercatori hanno

CVE a rischio estinzione: il sistema che protegge il mondo cyber sta per crollare. Nel mentre l’Europa?

Due membri democratici del Congresso hanno chiesto una revisione completa del programma chiave Common Vulnerabilities and Exposures (CVE) del Government Accountability Office (GAO), citando l’interruzione dei finanziamenti federali e le potenziali minacce all’intero ecosistema di sicurezza informatica che sostiene il sistema. I deputati Bennie Thompson e Zoe Lofgren hanno inviato una lettera al revisore generale Eugene Dodaro esprimendo preoccupazione per il fatto che il taglio dei finanziamenti potrebbe paralizzare il flusso di informazioni fondamentali sulle minacce informatiche, da cui dipendono sia il settore privato sia le agenzie governative. CVE tra tagli, CISA e fondi per 11 mesi Il finanziamento per il programma CVE è terminato nell’aprile

Nuova RCE in Microsoft Outlook. La tua azienda compromessa con un semplice click

Un grave bug di sicurezza è stato risolto da Microsoft nel suo client di posta elettronica Outlook durante il Patch Tuesday di maggio 2025. Si tratta del CVE-2025-32705, che consente l’esecuzione di codice remoto (RCE) in Microsoft Outlook, causato da una debolezza di lettura fuori dai limiti. Questa vulnerabilità evidenzia ancora una volta i rischi legati agli errori di memoria fuori limite in software ampiamente utilizzati come Microsoft Outlook.  L’anteprima della email di Outlook in questa CVE non consente l’esecuzione dell’exploit ma occorre una interazione attiva dell’utente. Microsoft ha attribuito ad Haifei Li di EXPMON il merito di aver scoperto la vulnerabilità e ha

Asus sotto accusa! Dei bug critici in DriverHub consentono RCE con un solo clic!

Asus ha rilasciato delle patch che risolvono due vulnerabilità in Asus DriverHub. Se sfruttati con successo, questi problemi potrebbero consentire l’esecuzione remota di codice arbitrario. DriverHub è uno strumento che funziona in background e interagisce con il sito web driverhub.asus.com. È progettato per informare gli utenti sui driver che devono essere installati o aggiornati. Lo strumento utilizza il protocollo RPC e ospita un servizio locale con cui il sito può interagire tramite richieste API. Un ricercatore indipendente neozelandese, noto con il soprannome MrBruh, ha scoperto due vulnerabilità in DriverHub che possono essere utilizzate per eseguire codice arbitrario da remoto. CVE-2025-3462 (punteggio CVSS 8,4) è una vulnerabilità

Un bug vecchio 8 anni in Microsoft Word viene sfruttato per installare l’infostealer FormBook

Una recente analisi condotta dai FortiGuard Labs di Fortinet ha rivelato una sofisticata campagna di phishing volta a diffondere una nuova variante del malware FormBook, un infostealer noto per la sua capacità di sottrarre dati sensibili dai dispositivi compromessi. La campagna sfrutta la vulnerabilità CVE-2017-11882 presente nei documenti Microsoft Word per infettare i sistemi degli utenti Il vettore iniziale dell’attacco è un’email di phishing che simula un ordine di vendita, contenente un documento Word denominato “order0087.docx”. Questo file, salvato in formato Office Open XML (OOXML), include un riferimento a un file esterno “Algeria.rtf” attraverso il nodo “<w:altChunk>” nel file document.xml. Quando l’utente apre

Zero-day su iPhone, Mac e iPad: Apple corre ai ripari con patch d’emergenza

Apple ha rilasciato patch di emergenza per correggere due vulnerabilità zero-day. Secondo l’azienda, questi problemi sono stati sfruttati in attacchi mirati ed “estremamente sofisticati” contro i possessori di iPhone. Le vulnerabilità sono state scoperte in CoreAudio (CVE-2025-31200 , punteggio CVSS 7,5) e RPAC ( CVE-2025-31201, punteggio CVSS 6,8) i quali interessano iOS, macOS, tvOS, iPadOS e visionOS. “Apple è consapevole che queste problematiche potrebbero essere sfruttate per attacchi altamente sofisticati contro singoli utenti iOS”, ha affermato Apple in un bollettino sulla sicurezza. La vulnerabilità CVE-2025-31200 in CoreAudio è stata scoperta dai ricercatori Apple e da quelli di Google Threat Analysis. Questo bug può essere sfruttato per

Il sistema CVE rischia il collasso: tra silenzi assordanti, dipendenze strategiche e un’Europa ancora senza voce

È uno di quei momenti che passano sottotraccia per l’opinione pubblica, ma che per chi opera nel mondo della cybersecurity suona come un’allerta silenziosa, quasi surreale: la possibilità concreta che il sistema CVE – Common Vulnerabilities and Exposures – possa smettere di funzionare. Non per un attacco informatico. Non per un evento naturale. Ma per un più banale, quanto drammatico, problema di mancato rinnovo dei fondi da parte del governo statunitense. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno, ma a ben guardare, i segnali di instabilità erano presenti da tempo. La lettera recentemente inviata da MITRE Corporation, ente responsabile

Google corre ai ripari: scoperti due bug pericolosissimi sul browser Chrome

Google ha distribuito un aggiornamento di emergenza per il browser Chrome in seguito all’individuazione di due gravi falle di sicurezza. Le vulnerabilità appena corrette avrebbero potuto permettere a cybercriminali di sottrarre informazioni sensibili e compromettere i dispositivi degli utenti, ottenendo accesso non autorizzato ai sistemi. Le vulnerabilità interessano tutti gli utenti che utilizzano versioni obsolete di Google Chrome su piattaforme desktop. Tra questi rientrano privati, aziende ed enti governativi che utilizzano Chrome per la navigazione web e la gestione dei dati. si tratta di due bug di sicurezza monitorati con il CVE-2025-3619 e il CVE-2025-3620, che interessano le versioni di Chrome precedenti

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