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Tag: #cybercrime

Scuole italiane: Non ci siamo! Occorre una riforma epocale sulle tecnologie digitali. Subito!

Il 66% dei docenti italiani afferma di non essere formato per insegnare l’IA e la cybersecurity. Se consideriamo le sole scuole pubbliche, la percentuale aumenta drasticamente al 76%. La domanda che sorge è: stiamo davvero preparando gli studenti al futuro o stiamo arrancando rispetto all’evoluzione del mondo odierno? Come possiamo parlare seriamente di autonomia tecnologica, digitalizzazione e futuro, se la classe dirigente di domani – che oggi siede sui banchi di scuola – cresce senza gli strumenti per comprenderli e governarli? I dati dello studio Un nuovo report condotto da GoStudent, basato su un sondaggio condotto su oltre 5.000 genitori e studenti

Gli attacchi agli ospedali portano gravi perdite! Shields Healthcare paga 15 milioni nella class-action

Un fornitore di servizi di diagnostica per immagini del Massachusetts con 30 strutture nel New England ha accettato di pagare 15,35 milioni di dollari per chiudere una class action proposta, innescata da un incidente di hacking del 2022 che ha colpito quasi 2,4 milioni di persone. L’accordo preliminare, approvato martedì da un giudice federale di Boston, risolve due casi consolidati che coinvolgono sette cause legali intentate nel 2022 contro Shields Healthcare Group. Shields è un’azienda a conduzione familiare che gestisce la più grande rete di strutture del New England che offrono servizi di diagnostica per immagini, inclusi servizi come risonanza magnetica e PET, nonché

Coca-Cola Emirati Arabi sotto attacco: Everest Ransomware colpisce tramite infostealer

il 22 maggio 2025, è emersa la notizia di un attacco ransomware ai danni della divisione Emirati Arabi della Coca-Cola Company, rivendicato dal gruppo Everest. La compromissione sarebbe avvenuta in seguito all’utilizzo di un infostealer, uno strumento sempre più diffuso nel panorama del cybercrime, capace di sottrarre in modo silenzioso credenziali aziendali e facilitare accessi non autorizzati. L’attacco è stato reso noto attraverso il portale onion gestito dal gruppo Everest, dove sono state pubblicate prove dell’intrusione e annunciata l’intenzione di diffondere pubblicamente i dati sottratti entro pochi giorni. Parallelamente, parte del database esfiltrato sembrerebbe già in vendita nel dark web, come indicato

Lumma Stealer: inizio del takedown o solo una mossa tattica?

Nelle ultime ore si è assistito a un grande clamore mediatico riguardante il “takedown” dell’infrastruttura del noto malware-as-a-service Lumma Stealer, con un’operazione congiunta guidata dall’FBI, Europol, CISA e partner privati come Microsoft. L’azione ha colpito i sistemi di distribuzione e i canali di affitto del malware, mirando a interrompere una delle minacce cybercriminali più attive degli ultimi anni. Tuttavia, come emerge anche dall’articolo di BleepingComputer e da verifiche indipendenti, è importante distinguere tra il successo tattico dell’operazione e l’effettiva capacità di neutralizzare l’infrastruttura di Lumma Stealer. Secondo le dichiarazioni ufficiali, sono stati sequestrati oltre 2.300 domini legati a Lumma e chiuse alcune

Il Bias del Presente! E’ il nemico subdolo della tua sicurezza informatica!

Nel labirinto digitale in cui la nostra vita si svolge sempre più frequentemente, siamo costantemente bombardati da stimoli che promettono gratificazione immediata: un like sui social media, l’accesso istantaneo a informazioni, la comodità di un click. In questo contesto di appagamento istantaneo, un potente meccanismo psicologico, il Bias del Presente, agisce silenziosamente, influenzando le nostre decisioni online, spesso a discapito della nostra sicurezza cibernetica. Questo articolo esplorerà come la nostra innata tendenza a privilegiare i benefici immediati rispetto alle conseguenze future ci rende vulnerabili ai pericoli del cyberspazio, analizzando le sue manifestazioni più comuni e suggerendo strategie per mitigare i rischi. La

190 milioni rubati in pochi click: così è stato arrestato l’uomo chiave del caso Nomad

Il cittadino americano-israeliano Alexander Gurevich è stato arrestato a Gerusalemme con l’accusa di essere coinvolto in uno dei più grandi attacchi informatici nella storia della finanza decentralizzata. L’attacco in questione riguarda il ponte cross-chain Nomad, che ha portato al furto di circa 190 milioni di dollari in criptovalute nell’agosto 2022. Secondo la piattaforma analitica TRM Labs, sono stati i loro specialisti a fornire alle agenzie internazionali di contrasto le informazioni che hanno permesso loro di stabilire l’identità di Gurevich. Il suo arresto è stato il risultato del coordinamento tra la polizia israeliana, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, l’FBI e l’Interpol. Gurevich sarà presto estradato

Cyber Divulgazione: Fine della One-Man-Band? La Community è la Nuova Sicurezza

Quanto è rilevante il ruolo della community per la creazione di contenuti informativi relativi alla sicurezza cyber? Possiamo dire che è tutta una questione di stile. O di format. E di volontà. C’è chi predilige un approccio alla “ve lo spiego io”. Il che risulta sempre meno credibile nel momento in cui c’è la tendenza a proporsi come tuttologi senza mai riconoscere alcun contributo, merito o ispirazione ad altri soggetti. Inoltre, il rischio di transitare dal cringe al cancer diventa piuttosto rilevante. Gli scenari di sicurezza cyber sono un multiverso particolarmente complesso. Che tenderà a richiedere skill sempre più varie, verticalizzazioni e

Coinbase conferma un data leak: social engineering, insider e ricatti milionari

Il 14 maggio 2025 Coinbase, una delle più grandi piattaforme di crypto trading al mondo, ha confermato pubblicamente di essere stata vittima di un sofisticato attacco interno orchestrato da cyber criminali che hanno corrotto alcuni operatori del supporto clienti. La notizia è stata accompagnata da una dichiarazione ufficiale sul blog aziendale e da una comunicazione formale alla U.S. Securities and Exchange Commission (SEC), come previsto per eventi che possono influenzare significativamente gli investitori e il mercato. Insiders: un’attacco tutt’altro che tecnologico Nel post dal titolo “Protecting Our Customers – Standing Up to Extortionists”, Coinbase afferma che un gruppo di criminali informatici ha reclutato e corrotto

Israeli Internet Exchange compromesso: rischio sabotaggi e intercettazioni a livello statale

Un’inserzione pubblicata nelle scorse ore sul forum underground XSS ha attratto la mia attenzione: un gruppo chiamato HAXORTeam ha messo in vendita l’accesso alla rete interna di IIX (Israeli Internet eXchange), l’Internet Exchange ufficiale dello Stato di Israele. Prezzo richiesto: 150.000 dollari, pagabili in Monero o Bitcoin, con servizio di escrow incluso. “Hack sensitive communications between Israeli government, institutions and influential organizations”— HAXORTeam, XSS Forum, 13 maggio 2025 Nel post pubblicato alle 16:13 (UTC+3), il gruppo criminale descrive con orgoglio le potenzialità dell’accesso offerto: Il post è firmato da un utente con nickname HAXORTeam, appena registrato (11 maggio 2025) ma già con punteggio di “reazione” pari a

La CISA twitta la tua sicurezza! Ora le emergenze si leggono solo su X!

La Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti ha annunciato che d’ora in poi pubblicherà sul suo sito web solo gli avvisi più urgenti relativi a minacce emergenti o ad attività informatiche su larga scala. Altre comunicazioni, tra cui aggiornamenti del catalogo delle vulnerabilità, avvisi di sicurezza e avvisi specifici dei prodotti, saranno distribuite tramite e-mail, RSS e il social network X. Finora, la sezione avvisi del sito web CISA ha trattato un’ampia gamma di argomenti, dalle vulnerabilità e bug sfruttabili nelle apparecchiature industriali alle vulnerabilità delle Smart TV. Ora l’attenzione si sposterà sulle informazioni veramente critiche, che richiedono attenzione immediata e devono essere

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