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Tag: #cybersecurity

Ricerca Veeam sull’applicazione della normativa DORA: il 96% delle aziende finanziarie in EMEA non è pronto

A nove mesi dall’entrata in vigore del Digital Operational Resilience Act (DORA), il settore finanziario europeo si trova di fronte a una sfida cruciale: garantire una resilienza dei dati all’altezza delle nuove normative. Secondo un recente sondaggio di Veeamcondotto da Censuswide, il 96% delle organizzazioni finanziarie in EMEA ammette che il proprio livello di resilienza non è ancora sufficiente per soddisfare i requisiti imposti dal regolamento europeo. La normativa DORA, entrata in vigore a gennaio 2025, nasce con l’obiettivo di rafforzare la sicurezza digitale e la continuità operativa delle istituzioni finanziarie, in un contesto in cui le minacce informatiche sono sempre più

Il mercato del “controllo” delle persone è in onda sul Dark Web

Gli esperti di BI.ZONE hanno analizzato oltre 3.500 annunci pubblicitari su piattaforme darknet che offrono dossier su specifici individui, i cosiddetti “probiv” (finding). Un’offerta su cinque (21%) promette un profilo completo di un individuo. Il mercato è suddiviso in tre fasce di prezzo. Una di tipo economico, è un controllo di base basato su uno o due parametri: ad esempio, la ricerca del nome completo e della data di nascita di una persona tramite un numero di telefono o un indirizzo email. Tuttavia, la maggior parte delle offerte (75%) si colloca nella fascia di prezzo media, intorno ai 20 euro. Per questa

Dio è in Cloud: ti hanno hackerato il cervello e ti è piaciuto

Siamo nell’era dell’inganno a pagamento. Ogni tuo click è un referendum privato in cui vincono sempre loro, gli algoritmi. E non sbagliano mai: ti osservano, ti profilano, ti conoscono meglio di tua madre. Tu pensi di scegliere il detersivo e invece è il detersivo che ha scelto te. La pubblicità non vende più prodotti. Una volta si diceva che il prodotto sei tu, ma non è più nemmeno così. La pubblicità vende la tua attenzione, i tuoi riflessi, i tuoi tic. La manipolazione oggi è automatica, e il bello è che la chiami “comodità”. Ti convincono che decidi tu, ma il tasto

ENISA assume il ruolo di Root nel programma CVE per la sicurezza informatica europea

L’Agenzia dell’Unione europea per la sicurezza informatica (ENISA) ha assunto il ruolo di Root all’interno del programma Common Vulnerabilities and Exposures (CVE), diventando il principale punto di riferimento per le autorità nazionali, i CSIRT dell’UE e i partner che rientrano nel suo mandato. Il nuovo incarico amplia le funzioni già svolte dall’Agenzia come Autorità di Numerazione delle Vulnerabilità (CNA), alla quale è affidata l’assegnazione degli identificatori CVE e la pubblicazione dei relativi record per le segnalazioni gestite dai CSIRT europei, un ruolo operativo attivo da gennaio 2024. Il direttore esecutivo dell’ENISA, Juhan Lepassaar, ha evidenziato come questo cambiamento rafforzi la capacità dell’Agenzia

Cybersicurezza, l’evoluzione normativa verso la prevenzione infrastrutturale e la crisi di fiducia

L’attuale accelerazione normativa in materia di cybersicurezza non è un fenomeno isolato, ma il culmine di un percorso di maturazione del Diritto penale che ha dovuto confrontarsi con la dematerializzazione della condotta illecita. Da tempo, la prassi forense ha evidenziato come le fattispecie incriminatrici classiche – pensiamo all’accesso abusivo o al danneggiamento di sistemi informatici – sebbene ben concepite, risultassero insufficienti a intercettare la dinamica del rischio nell’ecosistema aziendale. L’evoluzione delle minacce, dal defacement alle prime forme di ransomware, ha spostato il focus dalla repressione del reato consumato alla prevenzione infrastrutturale. La creazione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e l’istituzione del

Uscito il libro “Il Futuro Prossimo”: un libro che ci riguarda tutti

Ci sono libri che spiegano la tecnologia e libri che ti fanno capire perché dovresti fermarti un minuto prima di scorrere un feed. Il Futuro Prossimo, il nuovo lavoro di Sandro Sana, disponibile su Amazon, appartiene alla seconda categoria: non pretende di formarti, pretende di farti pensare. E lo fa senza tecnicismi, senza barriere e senza quella distanza che spesso l’informatica mette tra chi scrive e chi legge. Sandro Sana è una figura nota nel mondo della cybersecurity italiana (CISO e direttore della divisione Cyber di Eurosystem, docente, divulgatore, membro del Comitato Scientifico del Competence Center Nazionale Cyber 4.0, membro del Gruppo

Telegram, WhatsApp e Signal sotto tiro dagli Spyware. Il CISA Avverte

Un avviso importante è stato pubblicato lunedì dalla Cybersecurity and Infrastructure Security Agency (CISA) degli Stati Uniti, il quale avverte che malintenzionati stanno attivamente utilizzando strumenti di spyware commerciali e trojan di accesso remoto (RAT) per colpire gli utenti di app di messaggistica mobile. “Questi criminali informatici utilizzano tecniche sofisticate di targeting e di ingegneria sociale per diffondere spyware e ottenere accesso non autorizzato all’app di messaggistica della vittima, facilitando l’implementazione di ulteriori payload dannosi che possono compromettere ulteriormente il dispositivo mobile della vittima”, ha affermato l’agenzia statunitense. La CISA ha citato come esempi diverse campagne emerse dall’inizio dell’anno. Tra queste, ricordiamo:

Poltronesofà vittima di attacco ransomware: il comunicato agli interessati

Il 27 ottobre 2025, il Gruppo Poltronesofà è finito nel mirino di un attacco informatico di tipo ransomware che ha messo fuori uso alcuni sistemi aziendali e reso indisponibili diverse macchine virtuali. L’azienda, in qualità di titolare del trattamento, ha notificato l’incidente agli interessati come previsto dall’art. 34 del Regolamento UE 2016/679 (GDPR). Che cosa è successo Secondo quanto comunicato, soggetti non autorizzati sono riusciti a compromettere i server del Gruppo, cifrando i file presenti all’interno delle infrastrutture e provocando la conseguente indisponibilità delle risorse ospitate. L’attacco è stato identificato e contenuto in tempi rapidi grazie all’intervento di specialisti di cybersecurity, che

ShinyHunters cerca impiegati infedeli mentre il caso Gainsight Salesforce si estende

La crescente fuga di dati dall’ecosistema Salesforce ha preso una nuova piega dopo che il gruppo ShinyHunters ha annunciato il suo coinvolgimento nell’incidente. Gli eventi sono in corso da diversi mesi, interessando diversi servizi correlati alle piattaforme CRM, e la portata dell’impatto continua a crescere. ShinyHunters afferma di aver ottenuto l’accesso a Gainsight diversi mesi fa, sfruttando le funzionalità acquisite tramite un hack dell’integrazione di Salesloft Drift. All’epoca, individui sconosciuti si erano infiltrati nell’account GitHub di Salesloft ed estraevano i token OAuth utilizzati dal servizio di terze parti Drift con Salesforce. Questi token hanno permesso loro di accedere furtivamente ai dati di

Bancomat nel mirino! Gli esperti di cybersecurity rivelano una campagna di attacco agli sportelli bancomat

Gli esperti del Group-IB hanno presentato un’analisi dettagliata della lunga campagna di UNC2891, che ha dimostrato la continua sofisticatezza degli schemi di attacco agli sportelli bancomat. L’attenzione si è concentrata sul Raspberry Pi, utilizzato dagli aggressori per accedere all’infrastruttura di due banche indonesiane. Tuttavia, è emerso che l’intrusione fisica nello sportello bancomat era solo una parte di un’operazione criminale più ampia, strutturata per controllare l’intero processo, dalla compromissione dell’host al prelievo di contanti, attraverso una rete di proxy. Secondo Group-IB, UNC2891 ha condotto tre distinte intrusioni: contro una banca nel febbraio 2022, contro un’altra nel novembre 2023 e poi ha fatto ritorno

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